Fase 2, Rostan: “Fiducia negli italiani, ora sburocratizzazionee test sierologici”
“Gli italiani sapranno essere responsabili, come d’altronde lo sono stati in questi due mesi, e la ripartenza del lavoro per oltre quattro milioni di nostri concittadini dimostrerà che è possibile uscire dal tunnel se ognuno di noi rispetterà tutti i protocolli di sicurezza raccomandati. Non è facile autodeterminarsi tra mille regole e codicilli sfornati freneticamente sulla scorta dell’emergenza e le prossime due settimane saranno decisive per capire come sarà la convivenza con il coronavirus in attesa del vaccino. Adesso però deve essere il governo a segnare il passo colmando tutti i ritardi accumulati nell’erogazione delle misure di sostegno alle aziende e ai cittadini, e dando il via a un forte processo di sburocratizzazione che favorisca nuova occupazione e lo sblocco dei cantieri per ammortizzare il contraccolpo occupazionale causato dalla crisi. In quest’ottica è necessario anche sostenere le migliaia di piccole e micro imprese e le partite iva che, in assenza di provvedimenti mirati e della possibilità di riaprire immediatamente, rischiano di chiudere i battenti definitivamente. Il primo giugno, per molti di loro, è già un traguardo irraggiungibile”. Lo ha dichiarato Michela Rostan, vicepresidente della Commissione Affari sociali della Camera.
“Bisogna inoltre che si acceleri sui test sierologici, sull’utilizzo delle app e di tutte le misure di contenimento della diffusione del contagio – ha proseguito la deputata di Italia Viva – per scongiurare l’unica cosa che non dovrà accadere, vale a dire l’obbligo di chiudere tutto nuovamente. Monitorare l’andamento dei contagi, individuare gli asintomatici, seguire capillarmente tutti i focolai domestici, è attività essenziale per non fare passi indietro. Il nostro Paese non lo sopporterebbe. In alcune città, purtroppo, è possibile vedere lunghe code di persone in fila al banco dei pegni. E’ il termometro della situazione attuale, è il punto dal quale dobbiamo, tutti insieme, cercare di distanziarci nel più breve tempo possibile. Prima di essere travolti da una crisi sociale senza precedenti”.