Marcianise. Jabil avvia licenziamento collettivo per 190 dipendenti

“Il prossimo 25 maggio ricorrerà il termine previsto per dare seguito alla fase unilaterale della procedura di licenziamento avviata il 24 giugno dello scorso anno, e, contestualmente, scadrà la CIGO per il sito Jabil di Marcianise. Da quel momento, Jabil procederà al licenziamento collettivo dei dipendenti identificati, sempre che essi non abbiano aderito agli schemi di ricollocamento e incentivazione offerti. Da diversi anni a questa parte, il sito Jabil di Marcianise si è dovuto confrontare con un contesto economico sfidante, volumi in calo e risorse sotto-utilizzate”. Lo annuncia l’azienda americana in una nota stampa.

“Per affrontare la situazione, Jabil ha lavorato con le organizzazioni sindacali e con gli stakeholder, sia locali sia nazionali, a un programma di outplacement volontario per offrire ai dipendenti un’opportunità di reimpiego in altre imprese locali, interessate ad assumere i dipendenti di Jabil. Queste aziende, che hanno partecipato al programma di reimpiego, hanno fatto richiesta di un numero di lavoratori maggiore rispetto ai dipendenti di Jabil in esubero. Jabil ha reso inoltre disponibili significative risorse economiche sia per i dipendenti, come incentivi all’esodo, sia per le aziende che assumeranno i dipendenti di Jabil, a supporto dei loro business plan. Tutto ciò è stato fatto con l’intento di agevolare il più possibile il processo di ristrutturazione e favorire un esito positivo per tutti. Nonostante questi sforzi e il continuo impegno di Jabil, ad oggi si registra purtroppo un risultato deludente sulle adesioni al reimpiego, nonostante le numerose proposte ricevute, che non ci consente di risolvere il problema. Pertanto, con la data indicata del 25 maggio 2020 dovranno necessariamente essere risolti i rapporti di lavoro per licenziamento collettivo con 190 dipendenti in esubero, ai quali, come già detto, sono state offerte opportunità sia in termini di ricollocamento che di incentivazione all’esodo. Tale sviluppo non è in alcun modo una valutazione negativa del duro lavoro e dell’impegno dei dipendenti di Marcianise”.


COMPORTAMENTO INAMMISSIBILE DELLA MULTNAZIONALE AMERICANA, NEL PIENO DELLA CRISI DETERMINATA DAL COVID-19

“Il Consiglio di amministrazione della Jabil Corporation, multinazionale americana del settore elettronico, ha deciso di non voler prorogare la cassa integrazione per i lavoratori del sito di Marcianise che non avevano accettato forme di ricollocazione in altre aziende, e di licenziare, a partire del 25 maggio prossimo, 190 dipendenti, nonostante, come è noto, i nuovi decreti emanati dal Governo in seguito all’emergenza Covid-19 impediscano alle aziende di procedere a licenziamenti collettivi e prevedano altre 9 settimane di Cig”. Lo dichiara Antonio Frattasi, Segretario Regionale PCI Campania, in una nota congiunta della segreteria provinciale del PCI Caserta.

“A giugno dello scorso anno la Jabil aveva annunciato 350 esuberi su circa 700 dipendenti; la situazione era, quindi, già allora molto grave ed allarmante. L’improvvisa emergenza Coronavirus ha sicuramente contribuito a render più problematici i termini della questione; ma si riteneva che la trattativa consentisse di salvare i posti di lavoro e di garantire ai lavoratori dignitose condizioni materiali di vita. Così non è stato, sebbene sussista l’obbligo, in virtù dei provvedimenti assunti dal Conte 2, di non ricorrere ad alcuna forma di licenziamento e di continuare ad applicare la Cig ancora per alcune settimane. La legge è stata, quindi, disattesa. I livelli di occupazione subiscono, in provincia di Caserta, dopo l’atto di arroganza della Jabil, un ulteriore e devastante attacco, al quale bisogna dare risposte concrete e decise. Gli effetti della pandemia, che hanno colpito l’apparato produttivo di tutto il Paese, stanno già provocando, in Campania e nel Mezzogiorno, conseguenze ancor più disastrose e nefaste che in ogni altra parte d’Italia, e certamente incideranno in maniera profonda sulla realtà sociale ed economica dei territori, rendendo più fosco e desolante l’intero contesto civile e culturale, già ampiamente caratterizzato da disoccupazione, emarginazione, nuove povertà. Occorre, quindi, una ferma azione e una mobilitazione dei sindacati-che hanno indetto uno sciopero di 8 ore- e delle forze della sinistra di opposizione al fine di ottenere dalla Regione Campania, e soprattutto, dal Ministero dello Sviluppo Economico, soluzioni che non mortifichino le capacità professionali dei lavoratori e che assicurino stipendi e salari. Quando è esplosa la crisi pandemica si è detto che nulla sarebbe stato come prima e che i problemi, compresi quelli del lavoro, sarebbero stati affrontati con animo diverso. Quello che è accaduto alla Jabil dimostra invece l’esatto contrario: le vecchie abitudini non scompaiono e chi paga il prezzo salato della crisi sono gli operai e le loro famiglie. Adesso basta! Il profitto non è un valore alla quale la società debba piegarsi! Il PCI è al fianco dei lavoratori della Jabil”.


Jabil Marcianise, Zinzi: “Regione pretenda rispetto per il nostro territorio”

“Quanto sta accadendo alla Jabil è inaccettabile. Aprire una procedura di licenziamento in piena fase pandemica e dopo aver sfruttato fino all’ultimo le opportunità offerte dalla Cassa integrazione in deroga a seguito dell’emergenza, vuol dire colpire pesantemente la prospettiva industriale e l’occupazione della Campania già martoriata negli anni. La Regione batta i pugni sul tavolo e pretenda rispetto per il nostro territorio”. Così il consigliere regionale Gianpiero Zinzi che ha anche protocollato un’interrogazione avente ad oggetto “Licenziamenti annunciati presso lo stabilimento Jabil di Marcianise (CE). Sollecito intervento”.

L’interrogazione muove dall’annunciata decisione della multinazionale statunitense delle Telecomunicazioni di avviare la procedura di licenziamento collettivo per 190 addetti del sito di Marcianise, già a far data dal 25 maggio.

“Agli operai della Jabil va la piena ed incondizionata solidarietà, ma arrivati a questo punto la vicinanza non basta. I fatti devono sostituire le chiacchiere”.


Jabil Marcianise, Palmeri: “Licenziamenti sono nulli”

L’Assessore Regionale al Lavoro Sonia Palmeri ha incontrato quest’oggi il rappresentante italiano della Jabil e i sindacati in merito all’iniziativa unilaterale assunta dall’azienda di procedere al licenziamento collettivo di 190 lavoratori della sede di Marcianise. Presenti anche il Ministro al Lavoro, Nunzia Catalfo, il sottosegretario allo Sviluppo economico, Alessandra Todde, e i sindacati di categoria.

L’Assessore Palmeri ha ribadito che “i licenziamenti di Jabil intimati a 200 lavoratori del sito di Marcianise sono nulli”. La posizione netta dell’Assessore al lavoro della Regione Campania è stata confermata in diretta video anche dal Ministro Catalfo.

“L’azienda – ha aggiunto Palmeri – li ritiri, utilizzi gli ammortizzatori ancora a disposizione per continuare a seguire, nel frattempo, il piano di reimpiego presso altre aziende”.

“Con Jabil il timore – ha aggiunto Palmeri – è doppio, non solo per le lettere di licenziamento inviate ai dipendenti, ma anche per il futuro industriale del sito di Marcianise, in cui rimangono altri 350 lavoratori.Sono alcuni anni che seguo passo passo le vicende dei lavoratori Jabil, e come sempre difendiamo l’occupazione, rimanendo disponibili ad ogni possibilità di rilancio aziendale”.​

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