Napoli. Crisi covid-19, suicida piccolo imprenditore
Si è tolto la vita impiccandosi nei capannoni della sua azienda alla periferia est di Napoli.
Vittima un piccolo imprenditore di 57 anni che, a detta di familiari e amici, era oppresso dalle conseguenze della crisi economica legata al coronavirus. L’uomo ieri sera non è rientrato a casa, i familiari hanno dato l’allarme e oggi le forze dell’ordine ne hanno scoperto il cadavere.
Sembra che l’imprenditore abbia lasciato anche una lettera d’addio. Durante l’incontro in videoconferenza con Rete Imprese Italia il premier Giuseppe Conte ha espresso dolore per la notizia e vicinanza alla famiglia.
(ANSA)
IMPRENDITORE SUICIDA, A. CESARO (FI): STATO LONTANO DAI SUOI CITTADINI, DOLORE MA ANCHE TANTA RABBIA
“Siamo vicini alla famiglia del giovane imprenditore napoletano, il suo suicidio è una tragedia che ci addolora profondamente”. Lo afferma il capogruppo regionale campano di Forza Italia Armando Cesaro.
“Ma è anche un brutto segnale, quello di uno sconforto prevedibile al quale le istituzioni non sono riuscite a dare una risposta, non in tempo, non evidentemente sufficiente”. “Lo Stato sia ora vicino alla moglie e alla figlia”, conclude Cesaro.
Imprenditore suicida a Napoli, Castiello: “Governo insensibile”
“Cordoglio alla famiglia dell’imprenditore napoletano che si è tolto la vita, ma il Governo ci risparmi le lacrime da coccodrillo”. E’ durissima Pina Castiello, deputata campana della Lega, già sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
“Delle solite frasi di circostanza – attacca l’esponente del partito di Salvini – non se ne avverte proprio il bisogno, nè delle favolette. Come quella, giusto per fare un esempio – prosegue – raccontata dal ministro Provenzano che è venuta a raccontarci in Parlamento sul Piano per il Sud 2030. Vorrei ricordare – aggiunge – all’esecutivo che siamo ancora nel 2020 e soprattutto che il Sud è in ginocchio con un popolo di imprenditori, commercianti e partite Iva disperato. Siamo in un’emergenza – ragiona Castiello – sociale ed economica epocale ed il Mezzogiorno ha bisogno urgentemente di liquidità. Come attestato dal Mef – conclude – dei famosi 400 miliardi alle imprese annunciati un mese fa dal presidente Conte finora sono arrivate solo briciole. Una vergogna”.