Raffaele Piccirillo per il ruolo di capo gabinetto del ministero di Giustizia
Il Guardasigilli, Alfonso Bonafede, ha chiesto al Csm il collocamento fuori ruolo del sostituto procuratore generale presso la Corte di Cassazione, Raffaele Piccirillo, per destinarlo al ruolo di capo di Gabinetto del ministero della Giustizia.
Raffaele Piccirillo entra in magistratura nel 1994 e prende servizio al tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Dal 2008 al 2013 è giudice delle indagini preliminari a Napoli, dove si occupa anche di formazione dei magistrati ordinari del distretto di Corte d’Appello di Napoli, area penale. Poi l’incarico alla Corte di Cassazione come magistrato addetto all’ufficio del Massimario. Dal settembre 2014 al giugno 2018 è stato Direttore generale della giustizia penale al ministero della Giustizia e poi Capo del Dipartimento per gli affari di giustizia. Ha inoltre ricoperto il ruolo di responsabile per la prevenzione della corruzione e della trasparenza, curando, tra l’altro, l’elaborazione del codice di comportamento dei dipendenti e del Piano triennale anticorruzione 2018-2020, e per oltre un anno ha retto la Direzione generale dell’Ufficio centrale degli Archivi notarili.
Dal 2015 è a capo della delegazione italiana presso il Gruppo di Stati contro la corruzione del Consiglio d’Europa (GRECO): in questa sede ha contributo alle evoluzioni e alla rappresentazione del quadro preventivo e repressivo, che hanno condotto, nel dicembre 2019, alla valutazione di globale “compliance” dell’Italia rispetto alle raccomandazioni formulate dal Greco all’esito del III Ciclo di valutazione.
Nella sua esperienza ministeriale ha concorso alla pianificazione della strategia di allargamento della cooperazione giudiziaria internazionale in materia penale, negoziando e concludendo diversi trattati con numerosi Paesi, tra i quali Colombia, Ecuador, Uruguay, Emirati Arabi Uniti, Nigeria, Senegal. Ha, inoltre, presieduto e partecipato a numerose Commissioni di riforma legislativa nei settori della criminalità ambientale, dell’attuazione dei nuovi strumenti di mutuo riconoscimento e cooperazione giudiziaria internazionale, della “sinteticità” degli atti processuali.
Da ultimo, ha diretto la delegazione italiana nei negoziati in sede UE che hanno condotto all’elaborazione del Regolamento istitutivo del Procuratore europeo, della nuova Direttiva in materia di Protezione degli interessi finanziari dell’Unione, del Regolamento per il mutuo riconoscimento delle decisioni di confisca, della nuova Direttiva sul terrorismo e i foreign fighters.
Nel suo curriculum anche pubblicazioni in materia di confisca “allargata”, rapporti tra sequestro penale e fallimento, messa alla prova, ordine europeo di indagine e videoconferenze internazionali.