Simula attentati, finisce sotto inchiesta Mario De Michele
Alla fine il castello di sabbia si sgretolò mostrando il mare aperto. Mario De Michele, direttore del portale online ‘Campania Notizie’ è indagato per simulazione di reato.
La Dda di Napoli con i carabinieri della Compagnia di Aversa che segue le indagini su De Michele ha scoperto che quei colpi di pistola, esplosi la notte del 4 maggio contro la sua casa, li aveva sparati da solo. Nella giornata di venerdì 15 maggio, il De Michele ha ricevuto un avviso di garanzia e una perquisizione presso la sua abitazione a Cesa. Gli stessi inquirenti analizzeranno i colpi di pistola con quelli dell’attentato di novembre ove il De Michele raccontò di essere stato inseguito e sparato da uomini armati: nella sua auto furono trovati almeno 10 colpi di arma da fuoco. Nelle prossime ore, la procedura di revoca della scorta assegnata in occasione del primo attentato.
Al centro della vicenda compare anche il nome di Pasquale Ragozzino, avvocato di Orta di Atella che avrebbe fornito le armi e le munizioni per i finti attentati ai danni dell’auto e della casa di Mario De Michele. Ragozzino compare nella gerenza del sito online ‘CampaniaNotizie’ nel ruolo di vicedirettore.
Sul nuovo scenario, è intervenuto anche Stefano Montone, direttore responsabile ed editoriale de LaRampa.it, con un editoriale.
“Il giornalista professionista Mario De Michele, attualmente sotto scorta e indagato dalla Dda per simulazione di reato come si apprende da organi di informazione, è stato deferito al Consiglio di Disciplina dell’Ordine della Campania affinché sia aperto un procedimento disciplinare”. Così il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania Ottavio Lucarelli.
De Michele indagato per aver simulato attentati, Fnsi e Sugc: “Colleghi danneggiati, saremo parte civile”
«Attendiamo le conclusioni dell’inchiesta, ma se davvero Mario De Michele ha finto di aver subito un attentato, non solo va revocata la scorta, ma deve essere sanzionato dall’Ordine per aver preso in giro chi rischia davvero, soprattutto in un territorio ad alta densità criminale come quello di Caserta, dove, per le minacce dei Casalesi, ci sono ben 4 cronisti sotto scorta». Lo affermano la Federazione nazionale della Stampa italiana e il Sindacato unitario giornalisti della Campania.
«De Michele – spiegano – è indagato dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli per calunnia e per detenzione di armi da fuoco perché, in concorso con un ex consigliere comunale di Orta di Atella, avrebbe simulato i due attentati subiti il 14 novembre e il 5 maggio scorsi. Fin dal primo momento avevamo chiesto alle autorità competenti di indagare in ogni direzione per appurare la verità sugli attentati, nella consapevolezza che solo un’inchiesta scrupolosa avrebbe potuto chiarire se c’era effettivamente la necessità di una tutela da parte dello Stato. E chiederemo oggi stesso all’Osservatorio sui cronisti minacciati presso il ministero dell’Interno le loro valutazioni sul caso di De Michele e di segnalarci qualsiasi eventuale caso di simulazione o di procurato allarme. A tutela dei colleghi minacciati e impegnati sul territorio e più volte presi di mira dallo stesso De Michele sul suo sito internet il Sindacato si costituirà nel processo come parte civile».