(VIDEO) Esplosione in fabbrica a Ottaviano
E’ di un morto e due feriti (dei quali uno in gravi condizioni) il bilancio della violenta esplosione avvenuta oggi pomeriggio intorno alle 16 nello stabilimento Adler Plastic di Ottaviano (Napoli), appartenente al colosso del settore di componentistica guidato da Paolo Scudieri. La vittima, il 55enne Vincenzo Lanza, è stato estratto dalle macerie del capannone insieme con suoi due colleghi, uno dei quali è stato anche sottoposto ad un intervento chirurgico nell’ospedale civile di Nola ed è in gravi condizioni (l’altro operaio, con ferite più lievi, è al Cardarelli di Napoli).
Vincenzo Lanza, invece, non ce l’ha fatta. A nulla sono valse le manovre di rianimazione praticate sul posto dai sanitari del 118, giunti davanti alla fabbrica dopo i vigili urbani, i carabinieri e la polizia i quali insieme col sindaco Luca Capasso hanno prestato i primi soccorsi e tirato fuori i feriti dalle macerie di uno dei capannoni dello stabilimento sventrato dall’esplosione. Troppo violenta l’esplosione, ed avvertita a diversi chilometri di distanza, così come visibile è stata la nube di fumo nero che si è alzata nel cielo sereno del pomeriggio vesuviano. L’onda d’urto ha mandato in frantumi i vetri di molte abitazioni della zona circostante, ed anche di qualche vetrata del centro del paese.
”Abbiamo sentito un boato – raccontano alcuni residenti all’ANSA – ed i vetri sono andati in frantumi. Una paura indescrivibile. Poi il fumo che proveniva dalla fabbrica, ed abbiamo capito che era successo qualcosa. Speravamo che fosse ancora chiusa. Ed invece ora piangiamo la morte di un nostro concittadino”. La fabbrica era stata riaperta ieri, ed erano una settantina i lavoratori impiegati nello stabilimento per le operazioni di manutenzione. Ancora sconosciute le cause dell’esplosione; secondo le prime voci riferite da qualche dipendente si sarebbe trattato di una bombola di gas ma si lavora per accertare il motivo con precisione. Indaga la Procura di Nola.
“Non si possono ancora trarre delle conclusioni su come sia potuta avvenire questa sciagura, ogni ipotesi sarebbe azzardata ma in ogni caso si tratta di una situazione gravissima, è uno scenario apocalittico, ancora più assurdo e strano che tutto ciò sia accaduto alla ripresa delle attività produttive dove la sicurezza dovrebbe essere al primo posto. C’è stato il tempo necessario, durante il lockdown, per garantire appunto la sicurezza sui luoghi di lavoro ed invece accadono tragedie come questa, Esigiamo spiegazioni e sicurezza per tutti i lavoratori. Per questo vogliamo capire come sia potuta accadere una simile tragedia che ha interessato tutto il comprensorio. Siamo vicini alle persone rimaste coinvolte in questo sciagurato evento e alle loro famiglie”, hanno dichiarato il Consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli e Salvatore Esposito, Consigliere Comunale del sole che ride di Somma Vesuviana.
Adler Plastic: prima preoccupazione per le persone coinvolte
In merito all’incendio scoppiato oggi ad Ottaviano (Napoli) nello stabilimento Adler Plastic, l’azienda esprime innanzitutto preoccupazione per le persone coinvolte e vicinanza alle famiglie dei lavoratori. L’azienda rende noto che, una volta assistiti i feriti e gestita l’emergenza assieme al personale sanitario, in collaborazione con le Forze dell’Ordine verrà fatto tutto il possibile per verificare quanto accaduto. Appena accertato quanto successo l’Azienda provvederà ad informare la stampa con un comunicato.
“Esprimo le più sentite condoglianze alla famiglia dell’operaio rimasto coinvolto nell’esplosione allo stabilimento dell’Adler Plastic, nel Napoletano. Di fronte ad un dramma di tale entità non si può che esprimere solidarietà e partecipazione, ma il tema della sicurezza sul lavoro sollevato dai sindacati deve diventare una priorità reale nel nostro paese e nella nostra Regione. Un compito questo che spetta soprattutto alla politica che, per prima, dovrà fare la sua parte”. Lo scrive in una nota Severino Nappi, presidente del Movimento civico Il Nostro Posto.
Incendio Adler di Ottaviano, Arpac sul posto
Arpac è immediatamente intervenuta, di concerto con i Vigili del Fuoco e le altre forze impegnate sul campo, per intraprendere i primi interventi utili per valutare gli effetti ambientali dell’incendio divampato oggi pomeriggio nello stabilimento Adler di Ottaviano (Napoli). Al momento sono presenti sul posto tecnici del Dipartimento provinciale di Napoli.
Non appena sarà possibile, in base alle condizioni di sicurezza, l’Agenzia inizierà il monitoraggio delle matrici ambientali interessate dall’evento, a cominciare dal monitoraggio della qualità dell’aria.
I risultati delle indagini ambientali svolte dall’Agenzia saranno comunicati alle autorità competenti e diffusi attraverso il sito istituzionale dell’Ente.
Come un missile piombato sul paese. E’ così che Luca Capasso, sindaco di Ottaviano (Napoli), descrive l’esplosione avvenuta nella Adler Plastic, che ha causato la morte di un lavoratore, Vincenzo Lanza di 55 anni (per il quale è stata disposta l’autopsia) e il ferimento di altri due operai. Uno di loro è ricoverato in rianimazione, ha subito varie fratture agli arti, ustioni e ha un polmone perforato.
Il sindaco ha emesso un’ordinanza che vieta di raccogliere e mangiare i prodotti agricoli nel raggio di un chilometro dal luogo dell’esplosione, in attesa anche dei risultati dell’Arpac sulla qualità dell’aria, ieri infestata dal fumo prodotto dai materiali in deposito nello stabilimento. Proseguono, inoltre, le operazioni da parte dei vigili del fuoco, che stanno lavorando per spegnere completamente l’incendio.
Capasso ha annunciato che per i funerali di Lanza sarà proclamato il lutto cittadino e ieri sera ha incontrato la vedova. “Mi ha colpito la compostezza del loro dolore – ha raccontato – Vincenzo lascia due figli, uno studia a Milano. Una cugina che abita là ha dovuto prepararlo, dicendogli che il papà era in gravi condizioni”.
“In Campania ancora morti sui luoghi di lavoro, appena il giorno successivo alla riapertura delle fabbriche dopo la forzata chiusura dovuta all’emergenza Covid-19. Si era detto che la ripresa delle normali attività sarebbe avvenuta garantendo ai lavoratori massima sicurezza, attraverso l’applicazione rigorosa di tutte le misure previste dalle normative al fine di evitare il contagio. Si è ripetuto, per oltre due mesi, sino quasi all’ossessione, il rassicurante slogan “Andrà tutto bene”, quasi come se servisse ad esorcizzare qualsiasi conseguenza negativa direttamente o indirettamente provocata dalla pandemia. Ad Ottaviano, in provincia di Napoli, non è andato affatto “tutto bene” perché la riapertura della fabbrica Adler Plastic è stata segnata dalla tragica morte dell’operaio Vincenzo Lanza di 55 anni e dal ferimento di due suoi colleghi, che versano in condizioni preoccupanti”. Così, in una nota, la segreteria regionale e provinciale del PCI – Partito Comunista Italiano.
“La tragedia è stata provocata da un’esplosione fortissima, seguita da fiamme e fumo; la fabbrica è andata quasi letteralmente distrutta e i lavoratori sono fuggiti terrorizzati per cercare una via di scampo. Quanto accaduto ieri ad Ottaviano è soltanto l’ultimo evento in ordine di tempo di una strage di lavoratori, che si perpetua e nei confronti della quale, nonostante le parole di circostanza che siamo costretti ad ascoltare al ripetersi di ogni tragico evento, non vi sono risposte adeguate da parte dello Stato e delle Regioni, tranne l’assunzione di generici quanto disattesi impegni ad evitare ulteriori lutti. E’ chiaro che la debolezza delle risposte delle istituzioni preposte è imputabile alla difesa ad oltranza del vero dogma dei nostri tempi : “l’intangibilità del profitto privato capitalistico”, la sua preminenza sulla tutela della salute dei lavoratori e, quindi, la conseguente ritrosia ad operare controlli seri e ad assumere misure efficaci. Le morti sul lavoro non sono, infatti, fenomeni dovuti al caso o alla fatalità, non sono calamità naturali di fronte alle quali alzare le braccia ed imprecare alla cattiva sorte, sono accadimenti che si verificano con frequenza impressionante e che, superata l’emozione del momento, cadono nel completo oblio di chi dovrebbe contrastare il tragico fenomeno. Ora basta! La magistratura accerterà le responsabilità di quanto accaduto alla Adler Plastic, ma l’attenzione delle istituzioni e delle forze politiche dovrà essere continua e costante. Un lavoratore è morto, altri due sono rimasti gravemente feriti e vi potrebbero essere seri danni ambientali in tutta la zona interessata, con grave minaccia per la salute dei cittadini di Ottaviano e di quelli residenti nei comuni vicini. Il Partito Comunista italiano esprime, in questo tragico momento, la propria vicinanza ed il proprio cordoglio alla famiglia di Vincenzo Lanza e agli altri due operai feriti”.
Esplosione Adler Evo Ottaviano: Pomo (UGL): “Il boato ha interrotto il silenzio della quarantena”
“C’è chi si emozionava nel risentire alcuni aerei ripassare sulle città, ed il frastuono di qualche auto in più per strada, ma ad Ottaviano la calma apparente è stata interrotta dal Boato dell’Esplosione del sito Adler Plastic” dichiara Salvatore Pomo segretario della UGL Chimici di Napoli, che continua, “Solidarietà e vicinanza ai lavoratori coinvolti nell’incidente ed hai familiari del lavoratore che ha perso la sua Vita, troppo volte abbiamo detto che è inaccettabile sentire che si muore lavorando!”
Continua il sindacalista: “Questa doveva essere la tanto attesa ripartenza, si dovranno interrogare azienda ed istituzioni per capire quali motivazioni hanno portato ad un incidente così drammatico, tenere fermi, però, impianti di grosse portate per 60 giorni può comportare sicuramente problematiche che, come in questo caso, possono trasformarsi in tragedia.”
ESPLOSIONE ALLA ADLER DI OTTAVIANO, POTERE AL POPOLO: SUBITO PIANO DI CONTROLLI E SICUREZZA
NON POSSIAMO TORNARE ALLA NORMALITÀ DELLE MORTI SUL LAVORO
L’esplosione di oggi ad Ottaviano, a 24 ore dall’inizio della fase 2, si configura come una delle più grandi tragedie sul lavoro degli ultimi anni e ricorda ancora una volta quanto in questo Paese sia grande il problema della sicurezza sul lavoro.
L’esplosione è avvenuta alla Adler Plastic dell’imprenditore Paolo Scudieri, stiamo parlando della sede storica di una multinazionale che fattura miliardi di euro l’anno, i controlli sarebbero dovuti essere quanto più rigidi possibili ed ogni incidente, anche il più piccolo, non sarebbe mai dovuto avvenire.
Non possiamo accettare episodi come questo, soprattutto in un momento dove la tutela della salute è posta al centro di ogni dibattito, non possiamo accettare che riprenda l’ecatombe delle migliaia di morti sul lavoro.
Per questi motivi:
- Chiediamo di intervenire immediatamente per appurare le responsabilità dell’accaduto alla Adler;
- Chiediamo di intensificare i controlli per garantire la massima sicurezza sul lavoro, sia per quanto riguarda le mansione ordinarie, sia per quanto riguarda le disposizioni di sicurezza relative alla prevenzione da Corona-virus;
- Chiediamo di incrementare l’operato dell’ispettorato del lavoro, affinché gli ispettori possano intensificare i controlli, ma soprattutto pretendiamo l’effettiva efficacia di tali controlli, da effettuarsi senza preavviso, nell’assoluta tutela dei lavoratori in caso di denuncia e con effettiva conseguenze in termini di sanzione del datore di lavoro e di incremento della sicurezza nel luogo di lavoro;
- Chiediamo a tutte le sigle sindacali di non ignorare quanto avvenuto ad Ottaviano e proclamare lo momenti di sciopero intercategoriale nel ricordo di vittime e feriti e per rilanciare concretamente il tema della sicurezza sul lavoro.
Promuoviamo la creazione di “Comitati Popolari per la Difesa dei Lavoratori”, formati su base territoriale da attivisti ma anche da sindacati, gruppi, organizzazioni sociali e politiche, che abbiano il compito di tutelare quei lavoratori che non godono di adeguati rapporti di forza per far valere i propri diritti e la propria sicurezza.
La comunità di Potere al Popolo esprime massima solidarietà e vicinanza a tutti i cari ed i conoscenti della vittima e dei feriti.
Non si può tornare alla normalità se la normalità è morire sul lavoro!