Come investire nel settore petrolifero

Gli ultimi mesi non sono stati certo facili per i mercati, con il settore petrolifero tra i peggiori in assoluto. Tuttavia, nonostante ciò che si possa pensare, il Coronavirus questa volta centra molto poco.

I problemi di questo mercato sono quasi unicamente causati dai conflitti tra i principali produttori di greggio al mondo: Russia, Stati Uniti e Arabia Saudita.

La situazione sembra poter man mano poter rientrare, il che si traduce in buone notizie per gli investitori. Il problema però persiste e molti stanno cercando qualche metodo per difendersi dalle fluttuazioni del mercato senza cader dalla nave.

In tanti stanno cercando la via della diversificazione, che però non è semplice considerando l’asset di riferimento.

Tra le ultime strategie sembra essercene una che tutto sommato qualche risultato lo sta portando: utilizzare i contratti per differenza sui titoli azionari.

Se questa strategia riuscirà davvero a mettere al riparo investitori e trader dai capricci dei paesi OPEC, sarà solo il tempo a poterlo decretare.

Per ora può essere una buona idea capire come funziona questa strategia e quali possono essere le azioni di aziende petrolifere più interessanti del momento

Situazione petrolifera: come diversificare gli investimenti

Dato il momento non idilliaco per questi mercati, gli investitori hanno dovuto necessariamente inventarsi qualcosa per non rimanere schiacciati dal braccio di ferro tra paesi produttori.

Come spesso accade, le regole basilari sono anche le più funzionali. La diversificazione del portafoglio, principio elementare per gli investitori, è diventata la regola d’oro del momento.

Tuttavia non è certo facile in un settore come quello petrolifero. Difficile si, ma non impossibile a quanto pare.

I titoli azionari potrebbero risultare l’ancora di salvezza che molti stavano cercando, specie se scambiati con i contratti per differenza.

Questi, infatti, rispetto a futures o altre tipologie di contratti, meglio si adattano a situazioni negative del mercato, poiché permettono anche investimenti al ribasso.

Trovata la strategia, bisognerà capire quali azioni possono essere maggiormente profittevoli.

Il primo nome che viene da fare è ovviamente il colosso saudita Aramco. La crisi non è stata gentile con questa azienda, non lo si può negare, ma di certo se c’è un’azienda capace di reggere gli urti del mercato, questa è Aramco.

Proprio il mercato saudita, inoltre, sembrerebbe rigenerato dagli ultimi accordi tra Russia e Arabia Saudita, che avranno, con tutta probabilità, effetti molto positivi anche sulle quotazioni della società.

Dopotutto abbiamo a che fare con il titolo che ha rappresentato la IPO più grande della storia, con oltre 30 miliardi di dollari raccolti.

L’entusiasmo in casa Aramco non manca, tanto che sono stati promessi ben 75 miliardi per i prossimi dividendi, cosa che non poteva non attirare investitori.

Altra azienda da tenere d’occhio può essere Total. Le azioni di questa società ben risponderebbero, inoltre, al proposito di diversificare il portafoglio di investimenti.

Total, infatti, è impiegata anche nel settore del gas naturale, dunque le sue azioni potrebbero comportarsi in maniera anomale rispetto a quelle del settore petrolifero, il che è esattamente ciò che si vuole.

Investire nel settore petrolifero: aspettative per il futuro

La strategia della diversificazione è probabilmente buona, ma solo il tempo e il mercato daranno le risposte che molti attendono.

Il settore petrolifero diventa ogni anno più complesso da decriptare, soprattutto perché mossa da questioni geopolitiche in genere sotterranee e di non semplice codificazione per i più.

Un’altra questione delicata è relativa alle scorte di greggio custodite da ogni paese. Sono molti i paesi che stanno incentivando la creazione di sistemi per la produzione di energie rinnovabili sempre più efficienti, ma la strada per la completa autonomia dal petrolio sembra ben lontana.

Ovviamente con la crescita del settore delle energie rinnovabili, il mercato del petrolio subirà degli inevitabili contraccolpi, che gli investitori dovranno leggere con anticipo, così da elaborare nuove vie di fuga.