Ex Cutoliano a capo dei Casalesi: 7 arresti
Si è svolto nella nottata un blitz della Polizia di Stato volto al contrasto della criminalità organizzata nella Provincia di Trapani e in quella di Caserta.
La Squadra Mobile di Trapani, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, sta eseguendo numerose perquisizioni e arresti nei confronti dei favoreggiatori di Matteo Messina Denaro. 15 gli indagati a vario titolo per associazione mafiosa, estorsione, detenzione di armi e favoreggiamento della latitanza del boss mafioso. Perquisita anche l’abitazione di Castelvetrano, residenza anagrafica del latitante Messina la Denaro.
La Squadra Mobile di Caserta ha dato esecuzione a un’Ordinanza di Custodia Cautelare, emessa dal GIP presso il Tribunale di Napoli su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di sette persone, gravemente indiziate, a vario titolo, di concorso in estorsione, consumata e tentata, lesioni personali, porto di strumenti atti ad offendere, tentata violenza privata e minacce. Si tratta di reati pluriaggravati, riuniti sotto il vincolo della continuazione, perpetrati nell’agro di Teano dal 2016 al dicembre 2018, e per i quali è stata ritenuta sussistente l’aggravante del metodo mafioso poiché commessi avvalendosi della forza di intimidazione che promana dal sodalizio camorristico cd. de’ “i casalesi”.
Gli arrestati, attinti da Custodia Cautelare in Carcere, sono ARIA Armando, ARIA Michele Giuliano, ARIA Michele jr., CORBISIERO Lorenzo, CORSO Paride, FAELLA Francesco e SALERNO Salvatore. Sono stati rintracciati in diversi comuni dell’alto casertano dalla Squadra Mobile di Caserta, con l’ausilio di equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Campania, del Reparto Volo e del Reparto cinofili di Napoli, nonché in Provincia di Varese, ove ha operato la locale Squadra Mobile.
Gli elementi probatori alla base dell’emissione della misura sono stati acquisiti nell’ambito di un’indagine che, sviluppata dalla Squadra Mobile della Questura di Caserta, con il coordinamento dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, ha permesso di far luce sulle più recenti dinamiche criminali che hanno visto protagonista ARIA Michele Giuliano, ex “cutoliano” ed esponente locale del clan dei casalesi. Questi, come emerso dalle investigazioni, sviluppate attraverso attività tecniche di intercettazione, telefonica e telematica, ma anche tramite investigazioni “tradizionali”, quali appostamenti, pedinamenti e perquisizioni, avvalendosi della collaborazione dei figli Michele jr. e Armando, nonché di FAELLA Francesco, CORSO Paride e SALERNO Salvatore, quest’ultimo referente di zona del federato clan “PAPA”, ha estorto a più riprese ad alcuni imprenditori del luogo, in cambio del suo avallo all’esercizio dell’attività economica, il versamento di ratei estorsivi di diverse entità, da somme di 200/300 euro mensili, fino al richiesto ammontare di un terzo dei guadagni. Per costringere le vittime ad assecondare le continue richieste di denaro, gli indagati si sono resi autori, a vario titolo, di danneggiamenti e molteplici episodi di violenza, come minacce di morte e aggressioni fisiche, anche con armi improprie – quali mazze da baseball e altro – all’uopo portate con sé. Al fine di rendere più concrete le minacce, ARIA Michele Giuliano, che si è presentato come “compare di Cutolo”, ha sempre anteposto alle richieste la sua attuale appartenenza al clan dei casalesi, non omettendo di ostentare la commissione, in passato, di gravi delitti di sangue. “La gente bisogna sgozzarla… Dobbiamo comprare due asce… ti faccio vedere come si stacca la testa alla gente”, ha detto a Paride CORSO durante una telefonata intercettata. Per le medesime finalità vessatorie, l’ARIA si è proposto anche quale intermediario, tra gli imprenditori e terzi fornitori, per rientrare dei crediti da questi vantati, così esercitando sulle vittime una più intensa pressione.
Nel corso delle indagini, sono state accertate ulteriori forme di violenza, sfociate in minacce di morte, aggressioni fisiche e danneggiamenti anche verso altri imprenditori della zona. In questo caso, forte della sua nota appartenenza al sodalizio camorristico casalese, ARIA Michele Giuliano ha agito col concorso di CORBISIERO Lorenzo, noto pregiudicato dell’agro.
Terminati gli atti di rito, gli arrestati sono stati associati alle Case Circondariali competenti, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.