Napoli. Bilancio di un anno dei Carabinieri del Comando Provinciale
E’ ricorso ieri il 206° annuale di fondazione dell’Arma dei Carabinieri, che quest’anno ha assunto un significato ancor più profondo poiché è coinciso con il centenario della concessione della prima Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Bandiera di Guerra dell’Istituzione, per il valore dimostrato e il sangue versato durante il primo conflitto mondiale.
La “Festa dell’Arma” è da sempre un’occasione per curare un bilancio dell’attività operativa svolta nell’ultimo anno. Il Comando Provinciale di Napoli ha proceduto su 78197 delitti: 18898 le persone denunciate e 4207 quelle arrestate.
Punto di forza dell’Arma napoletana, la diffusione capillare sul territorio ove è presente con 16 compagnie e 100 caserme tra stazioni e tenenze.
L’effetto di tale diffusione territoriale è evidente anche sul piano preventivo, a dimostrarlo i dati sui controlli: 10595 le pattuglie impiegate, 639391 le persone controllate e 362515 i veicoli: 1948 quelli sequestrati e 14134 le contravvenzioni elevate per sanzioni che vanno oltre i 6 milioni di euro. Più di 120 le violazioni al codice della strada elevate a carico di titolari di motocicli solo nell’ultimo weekend.
Forte l’attenzione nei quartieri Spagnoli e nel Rione Sanità: proprio in quest’ultima zona, ieri, i carabinieri della Compagnia di Napoli Stella hanno arrestato 4 persone per tentata estorsione, aggravata dal metodo mafioso.
Intenso l’impegno del Comando Provinciale di Napoli nell’ambito del contrasto alla criminalità organizzata. I militari hanno colpito duramente – sotto il coordinamento della DDA partenopea – i clan operanti in città e provincia, arrestando e denunciando complessivamente 255 persone ritenute responsabili di associazione per delinquere di stampo mafioso. Imponente la quantità di beni patrimoniali confiscati alla criminalità: oltre i 18 milioni di euro il valore complessivo dei beni sottratti.
Tra le operazioni più importanti e recenti quella che nel maggio scorso ha inferto un duro colpo al clan “Polverino”, da oltre un trentennio operante nella zona di Marano di Napoli, Quarto e comuni limitrofi: 16 le persone arrestate dal Nucleo Investigativo di Napoli in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare per associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanza stupefacenti, intestazione fittizia di beni ed altro. Clan “Polverino” colpito anche sul piano patrimoniale: ieri lo stesso Reparto ha sequestrato al sodalizio criminale maranese beni per complessivi 10 milioni di euro.
35 le persone arrestate nel Febbraio 2020 nel corso di un operazione interforze coordinata dalla DDA di Napoli: gli indagati, chiamati a rispondere, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsioni, detenzione di numerose armi da fuoco, ricettazione, intestazione fittizia di beni immobili ed incendio, sono ritenuti legati al clan “Abbasc’ Miano” una costola del sodalizio camorristico dei “Lo Russo”, storicamente attivo nella zona cittadina di Miano e territori limitrofi , Chiaiano, Piscinola, Marianella, Colli Aminei.
Nel gennaio del 2020, invece, in Napoli e provincia, il Nucleo Investigativo di Torre Annunziata ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP di Napoli, su richiesta della locale DDA, nei confronti di 36 affiliati al clan “Luongo-D’Amico”.
I carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli, insieme alla Compagnia di Napoli – Stella, hanno dato esecuzione nel novembre del 2019 a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP di Napoli, su richiesta della locale DDA, nei confronti di 18 soggetti, affiliati al clan “Mauro”.
Il 26 giugno 2019, in Napoli, il Nucleo Investigativo e il Reparto Anticrimine di Napoli hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa GIP di Napoli, su richiesta della DDA, nei confronti di 102 soggetti, affiliati alla confederazione “Alleanza di Secondigliano”.
Qualche giorno fa è stato catturato Ciro Imperatrice, latitante considerato tra i vertici del clan Cuccaro- Andolfi del quartiere Barra di Napoli, destinatario di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale di Napoli poiché condannato a 2 anni e mesi 5 di reclusione per il reato di associazione per delinquere di tipo mafioso. Il latitante è stato arrestato dopo un’intensa e articolata attività investigativa, rintracciato in un’abitazione di Cupa Rubinacci. E’ stato sorpreso nascosto all’interno di un armadio della camera da letto.
Nel Febbraio scorso arrestato Vincenzo Desiderio, latitante dal novembre del 2019 e destinatario di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale di Napoli poiché condannato a 10 anni di reclusione in quanto ritenuto implicato in un’associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti che importava in Italia ingenti quantitativi di droga dal Centroamerica e dal Nord Africa, anche con esponenti della criminalità organizzata calabrese. Desiderio è stato rintracciato a Napoli in Piazza Canneto mentre si apprestava a salire su un’autovettura. A tradirlo il pass invalidi regolarmente intestato alla sorella, esposto in bella evidenza sul cruscotto e grazie al quale aveva libero accesso alla Z.T.L. del centro storico.
10 le persone arrestate nel maggio scorso dai carabinieri della Compagnia Vomero in esecuzione di un’ordinanza emessa dal GIP di Napoli su richiesta della DDA partenopea. Gli arrestati – dopo aver commesso un furto all’interno di una scuola – hanno reinvestito i proventi della rivendita della refurtiva per acquistare una partita di droga e avviare una piazza di spaccio nelle aree della “movida” vomerese.
Sono invece 8 le persone raggiunte a Villaricca – nell’aprile scorso – da un ordinanza di custodia cautelare per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di frodi assicurative. Il titolare di un’agenzia di pratiche auto di Villaricca – hanno scoperto i Carabinieri – era riuscito a percepire indebitamente dalle compagnie assicurative una serie di rimborsi per sinistri stradali mai avvenuti o verificatisi in circostanze diverse da quelle effettivamente rappresentate. Nel corso dell’attività sono state contestate circa 70 frodi in danno di diverse compagnie di assicurazione e denunciate circa 200 persone.
Il 13 Maggio scorso i carabinieri della Compagnia di Casoria hanno arrestato per contrabbando di sigarette un 43enne di Boscoreale. Fermato lungo Via Nazionale delle Puglie mentre era a bordo della sua auto hanno così rinvenuto 80 chili di sigarette occultato in 8 scatoloni di cartone: 400 stecche pronte per il mercato locale.
I carabinieri hanno ripercorso a ritroso la strada battuta dall’arrestato e – a Ponticelli – in un’autorimessa di autoarticolati rinvenuto in un container oltre una tonnellata di sigarette: 5200 le stecche sequestrate, per un valore complessivo al dettaglio di circa 200.000 euro. Particolare rilievo ha assunto la lotta alla violenza di genere. L’Arma partenopea – in collaborazione con la Soroptmist International – ha inaugurato presso la stazione di Capodimonte la “stanza tutta per sé”, luogo confortevole in cui molte persone hanno trovato il coraggio di denunciare vessazioni e maltrattamenti: 7 i codici rossi trattati nell’ultimo mese nella “stanza”.
In programma nuove aperture per garantire ancora maggiore vicinanza alle vittime di violenza: migliaia di denunce sono state raccolte dai Carabinieri in tutta la provincia partenopea, segno di rinnovata fiducia nelle istituzioni che ha consentito di arrestare e denunciare centinaia di persone. L’incisiva attività di contrasto al fenomeno è anche frutto della sinergia con le Procure del territorio e con la rete capillare di centri antiviolenza che garantiscono l’attivazione immediata del “codice rosso”, protocollo governativo volto a garantire maggior tutela alle donne e agli uomini vittime di violenze.
L’invito del Comandante Provinciale Generale Canio Giuseppe La Gala è quello di affidarsi all’Arma dei Carabinieri per denunciare le violenze: ci sarà un carabiniere pronto a rispondere e ad assistere le vittime di questi reati vili.
Impressionanti i risultati nell’ambito del contrasto al traffico di stupefacenti: sottratti alla criminalità oltre 8 tonnellate di hashish, più di mezza tonnellata di cocaina, più di cento chili di eroina e 6308 piante di cannabis oltre a più di 1 tonnellata e mezza di marijuana. 1667 le persone arrestate e 628 quelle denunciate per reati inerenti il traffico, la produzione e lo spaccio di droga. 368 le persone segnalate alla Prefettura quali assuntori di stupefacenti.
Sequestrate anche numerose armi da fuoco ed esplosivi: 9 mitra, 151 fucili e 266 pistole oltre a 18 tra bombe e razzi da mortaio, una bomba a mano e oltre 14mila munizioni.
Forte impulso dato all’attività di contrasto ai roghi nella cosiddetta “Terra dei Fuochi” e ai reati ambientali. Numerose le persone denunciate per smaltimento illecito di rifiuti e le aziende sanzionate per gestione illecita di rifiuti. E’ di una settimana fa il sequestro di un fondo agricolo operato dai Carabinieri della stazione di Roccarainola. Ignoti avevano sversato – in un’area di circa 20 mq – sacchi di tela contenenti verosimilmente scorie di lavorazione dell’acciaio. Sopralluoghi effettuati pochi giorni fa anche nel vecchio campo nomadi “Schiattarella” di Giugliano in Campania. Nel sito rifiuti di varia natura sversati illegalmente, tra questi molti dati alle fiamme.
Particolare attenzione è stata dedicata alle fasce deboli e al reato odioso delle truffe ai danni di anziani: 5 le persone arrestate solo nell’ultimo mese perché sorprese a spillare denaro agli anziani con l’inganno: restituito il denaro sottratto. Il 23 Maggio scorso i Carabinieri del Nucleo Operativo del Vomero hanno arrestato un 26enne che, spacciatosi per un corriere, aveva sottratto ad un’anziana 4100 euro per un pacco che il nipote avrebbe acquistato online.
Il tema, facendo rete con altre istituzioni, è stato affrontato in numerosi incontri, durante i quali anziani e loro familiari sono stati sensibilizzati su come tutelarsi dai malintenzionati.
Controlli serrati anche durante l’emergenza coronavirus. I carabinieri hanno sequestrato oltre 12mila mascherine non a norma e 17mila flaconi di sanificante prodotti in stabilimenti abusivi.
Presìdi sul territorio ma anche tanta solidarietà.
Venendo incontro alle esigenze didattiche degli studenti, impossibilitati a frequentare le lezioni negli istituti scolastici, i carabinieri hanno distribuito sul territorio di Napoli e Provincia centinaia di dispositivi per l’e-learning. Grazie alla collaborazione tra Poste Italiane e l’Arma dei Carabinieri, inoltre, i militari del Comando Provinciale di Napoli hanno garantito la consegna a domicilio della pensione a 201 utenti, evitando che questi fossero esposti al contagio.
E prima dell’emergenza i carabinieri hanno organizzato convegni negli istituti scolastici della città e della provincia, affrontando quale tema cardine la “cultura della legalità”. Tra gli argomenti trattati quelli del bullismo – anche in rete – della violenza di genere e nel periodo natalizio quello sull’uso cosciente dei fuochi d’artificio. 11780 gli studenti coinvolti nell’iniziativa.