Con il PUC, Monte di Procida guarda con fiducia al futuro: ecco perché

Monte di Procida è da giugno 2020 uno dei pochi comuni dell’area metropolitana di Napoli dotato di Piano Urbanistico Comunale. Dopo oltre 40 anni cittadini, istituzioni, privati, tecnici possono avvalersi di uno strumento che definisce le regole e programma tempi e modi dello sviluppo concreto del territorio.

Entrando nei dettagli tecnico – normativi, il PUC di Monte di Procida è da considerarsi vigente già da dicembre 2018. Infatti, come stabilito dal D.P.R. n.380/2001, il Piano Urbanistico Comunale e il Piano Regolatore Generale definiscono insieme la regolazione del territorio fino alla pubblicazione del PUC stesso sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania. Da quel momento il Piano Urbanistico Comunale diventa l’unico punto di riferimento.

L’iter di adozione del Piano Urbanistico Comunale, oltre ad aspetti che attengono alla specifica volontà politica, è complesso ed articolato, in considerazione del coinvolgimento di Enti ed Istituzioni sovracomunali. Il 29 maggio 2020 in Consiglio Comunale è stata compiuta l’ultima tappa che ha visto l’adozione di due emendamenti minori e di carattere non sostanziale, che quindi non possono essere assimilati a revisione, come erroneamente diffuso in questi giorni sui social e rilanciato dai media locali.

Programmare gli interventi in un territorio secondo una visione di sostenibilità e di sviluppo significa partire dall’analisi di ciò che c’è e dei punti di forza e di debolezza, cercando di esaltare gli uni e migliorare gli altri.

Facciamo un esempio. Nel 2015 con il cambio di Amministrazione le attività di programmazione che approderanno dopo 5 anni al PUC, rilevano l’esistenza di un progetto per la realizzazione di attrezzature ad uso pubblico (Centro Direzionale), che le precedenti Amministrazioni avevano prima approvato e poi rigettato, esponendo tra l’altro l’Ente a pesanti azioni risarcitorie. Tra ben quattro sentenze del TAR e ricorsi dell’Amministrazione respinti dal Consiglio di Stato, nel 2009 giunge una quinta sentenza del TAR che intima all’Amministrazione il rilascio del permesso. Nell’estate 2016, rispondendo finalmente alle sollecitazioni inviate dalla Soprintendenza già dal 2010, viene definito anche l’aspetto paesaggistico. In circa vent’anni, sentenze e burocrazia hanno consolidato così la presenza di un’area ad uso pubblico.

Così come accaduto per altre aree e situazioni del territorio, in questi anni la redazione del PUC ha preso in carico progetti e strutture già esistenti, mirando – ove possibile – a definire intorno ad essi attrezzature, spazi urbani e infrastrutture: l’obiettivo e la vision sono stati la valorizzazione urbanistica, il miglioramento dei servizi e la qualità della vita.

Quindi, per questo progetto di un privato cittadino conosciuto come Centro Direzionale così come altri progetti e complessi pubblici e privati, a prescindere da considerazioni di merito, grazie al PUC sono stati integrati in un contesto che diverrà la Monte di Procida di domani: una città moderna, a servizio dei suoi cittadini.

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Redazione

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