(VIDEO) Monitoraggio Covid: bassa criticità ma in alcune aree casi in aumento
“Bassa criticità, ma in alcune aree casi in aumento”: è quanto rilevano gli esperti della Cabina di Regia del Ministero della Salute e dell’Iss che effettua il monitoraggio settimanale sull’emergenza Covid. Analizzati i dati relativi al periodo 15-21 giugno 2020, successivo alla terza fase di riapertura avvenuta il 3 giugno 2020.
“Complessivamente il quadro generale della trasmissione e dell’impatto dell’infezione da SARS-CoV-2 in Italia rimane a bassa criticità con una incidenza cumulativa negli ultimi 14 gg (periodo 8/6-21/6) di 5.98 per 100 000 abitanti (in diminuzione). A livello nazionale, si osserva una lieve diminuzione nel numero di nuovi casi diagnosticati rispetto alla settimana di monitoraggio precedente, riscontrato sia nel flusso di sorveglianza coordinato dal Ministero della Salute e pubblicato sul sito della Protezione civile, sia nel flusso di sorveglianza coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità. Alcune stime Rt questa settimana sono in aumento, riflettendo il lieve aumento nel numero di casi diagnosticato la scorsa settimana in alcune Regioni dove si sono sviluppati alcuni focolai. Persiste l’assenza di segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali. In alcune realtà regionali, continua ad essere segnalato un numero di nuovi casi elevato. Questo deve invitare alla cautela in quanto denota che in alcune parti del Paese la circolazione di SARS-CoV-2 è ancora rilevante. In quasi tutta la Penisola sono stati diagnosticati nuovi casi di infezionenella settimana di monitoraggio corrente, con casi in aumento rispetto alla precedente settimana di monitoraggio in alcune Regioni/PPAA. Tale riscontro in gran parte è dovuto alla intensa attività di screening e indagine dei casi con identificazione e monitoraggio dei contatti stretti. Tuttavia, la presenza di focolai, anche di una certa rilevanza numerica, mostra come il virus continui ad essere in grado, nelle attuali condizioni, di trasmettersi in modo efficace. Questo conferma che l’epidemia da SARS-CoV-2 non è affatto conclusa in Italia. È essenziale mantenere elevata l’attenzione e continuare a rafforzare le attività di testing-tracing-tracking in modo da identificare precocemente tutti i potenziali focolai di trasmissione e continuare a controllare l’epidemia. È anche fondamentale mantenere elevata la consapevolezza della popolazione generale sulla fluidità della situazione epidemiologica e sull’importanza di continuare a rispettare in modo rigoroso tutte le misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali l’igiene individuale e il distanziamento fisico. Conclusioni: Le misure di lockdown in Italia hanno consentito di controllare l’epidemia da virus SARS-CoV-2 sul territorio nazionale. Tuttavia la trasmissione continua ad essere documentata nel Paese con incidenza moltodiversa nelle 21 Regioni/PPAA. La situazione descritta in questo report, relativa prevalentemente alla seconda fase di transizione, è complessivamente positiva con piccoli segnali di allerta relativi alla trasmissione. Sebbene questo descriva una situazione epidemiologicamente fluida che richiede il rispetto rigoroso delle misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali l’igiene individuale e il distanziamento fisico. Al momento i dati confermano il mantenimento della fase di transizione con le misure di prevenzione e controllo adottate dalle Regioni/PPAA. È necessario mantenere elevata la resilienza dei servizi territoriali per continuare a favorire la consapevolezza e la compliance della popolazione, realizzare la ricerca attiva ed accertamento diagnostico di potenziali casi, l’isolamento dei casi confermati, la quarantena dei loro contatti stretti. Queste azioni sono fondamentali per controllare la trasmissione ed eventualmente identificare rapidamente e fronteggiare recrudescenze epidemiche”.
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