Autostrade, passo indietro dei Benetton. Entra Cdp, sarà una public company
Arriva il passo indietro dei Benetton che apre all’accordo su Autostrade per l’Italia. L’intesa passa dall’ingresso di Cdp con il 51%, che renderà di fatto Aspi una public company. E da una revisione complessiva della concessione, dai risarcimenti alle tariffe.
Il Consiglio dei ministri dà mandato a Cassa depositi e prestiti per avviare, entro il 27 luglio, il percorso che dovrebbe portare all’uscita progressiva dei Benetton, prima scendendo al 10-12% dell’azionariato, poi con un’ulteriore diluizione in coincidenza con la quotazione in borsa di Aspi.
Balzo in Borsa di Atlantia. Non riesce a fare prezzo Atlantia in Piazza Affari dopo l’intesa in Cdm raggiunta nella notte. Ammessa agli scambi, il titolo guadagna il 21% a 13,9 euro.
Nel comunicato del Cdm si legge che per l’ingresso di Cassa depositi e prestiti in Aspi, la proposta transattiva prevede un aumento di capitale per l’acquisizione del controllo da parte di Cdp e l’uscita di Aspi dal perimetro di Atlantia. “In alternativa Atlantia ha offerto la disponibilità a cedere direttamente l’intera partecipazione in Aspi, pari all’88%, a Cdp e a investitori istituzionali di suo gradimento”. Lo si legge nel comunicato stampa del Cdm.
Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli ha svolto un’informativa sullo stato di definizione della procedura di grave inadempimento nei confronti di Autostrade per l’Italia S.p.a. (ASPI), nella quale sono state esposte le possibili alternative sulla definizione della vicenda.
Durante la riunione, sono state trasmesse da parte di ASPI due nuove proposte transattive, riguardanti, rispettivamente, un nuovo assetto societario di ASPI e nuovi contenuti per la definizione transattiva della controversia. Considerato il loro contenuto, il Consiglio dei Ministri ha ritenuto di avviare l’iter previsto dalla legge per la formale definizione della transazione, fermo restando che la rinuncia alla revoca potrà avvenire solo in caso di completamento dell’accordo transattivo.
La proposta prevede specifici punti qualificanti riguardo alla transazione e al futuro assetto societario del concessionario.
Punti relativi alla transazione
- Misure compensative ad esclusivo carico di ASPI per il complessivo importo di 3,4 miliardi di euro;
- riscrittura delle clausole della convenzione al fine di adeguarle all’articolo 35 del decreto-legge “Milleproroghe” (decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 162);
- rafforzamento del sistema dei controlli a carico del concessionario;
- aumento delle sanzioni anche in caso di lievi violazioni da parte del concessionario;
- rinuncia a tutti i giudizi promossi in relazione alle attività di ricostruzione del ponte Morandi, al sistema tariffario, compresi i giudizi promossi avverso le delibere dell’Autorità di regolazione dei trasporti (ART) e i ricorsi per contestare la legittimità dell’art. 35 del decreto-legge “Milleproroghe”;
- accettazione della disciplina tariffaria introdotta dall’ART con una significativa moderazione della dinamica tariffaria.
Punti relativi all’assetto societario del concessionario
- In vista della realizzazione di un rilevantissimo piano di manutenzione e investimenti, contenuto nella stessa proposta transattiva, Atlantia S.p.a. e ASPI si sono impegnate a garantire:
- l’immediato passaggio del controllo di ASPI a un soggetto a partecipazione statale (Cassa depositi e prestiti – CDP), attraverso:
- la sottoscrizione di un aumento di capitale riservato da parte di CDP;
- l’acquisto di quote partecipative da parte di investitori istituzionali;
- la cessione diretta di azioni ASPI a investitori istituzionali di gradimento di CDP, con l’impegno da parte di Atlantia a non destinare in alcun modo tali risorse alla distribuzione di dividendi;
- la scissione proporzionale di Atlantia, con l’uscita di ASPI dal perimetro di Atlantia e la contestuale quotazione di ASPI in Borsa. Gli azionisti di Atlantia valuteranno la smobilizzazione delle quote di ASPI, con conseguente aumento del flottante.
In alternativa, Atlantia ha offerto la disponibilità a cedere direttamente l’intera partecipazione in ASPI, pari all’88%, a CDP e a investitori istituzionali di suo gradimento.