Aversa. Occupazione suolo pubblico, Oliva: “Discriminazioni tra diverse zone della movida”
La questione della concessione per l’occupazione di suolo pubblico nel comune di Aversa è ormai da anni un tabù. La sensazione è sempre stata quella di due pesi e due misure se si pensa ad alcune attività commerciali ‘padrone’ di intere piazze e ad altre negati pochi metri quadri di suolo pubblico.
Ma l’assurdità nasce nell’attuale periodo di emergenza sanitaria, durante la quale l’amministrazione Aversana ha giustamente concesso il suolo pubblico a tutte le attività commerciali che avessero la possibilità di occuparlo senza alcun problema di viabilità.
Tutti i locali tranne due note attività: ‘Veritas’ e ‘Belli di Mamma’. Secondo il parere del comandante della polizia municipale dott. Guarino, in piazzetta Lucarelli e piazza S.Paolo sorgerebbe un problema di ordine pubblico. Problema che sembra non essere mai esistito nella parte restante della città di Aversa. Un immensa ipocrisia. È risaputo che nelle notti di movida la questione “ordine pubblico” interessa anche Piazza Municipio, piazza San Domenico, via Belvedere, piazza Vittorio Emanuele, via Roma, viale Kennedy e si potrebbe continuare all’infinito. Negare ai commercianti l’opportunità di lavorare serenamente e in sicurezza e perché no abbellire anche la nostra città è un gesto davvero poco compreso dallo stesso Tribunale amministrativo regionale che si è orientato in via provvisoria verso le ragioni dei commercianti. Attendere però una sentenza definitiva da parte del TAR sarebbe molto controproducente per le due attività che confidano in un intervento tempestivo da parte dell’amministrazione.
“L’emergenza sanitaria è prioritaria rispetto ad un problema di ordine pubblico tra l’altro inesistente da anni nei luoghi adiacenti alle attività commerciali anche per merito degli stessi locali in questione che hanno contribuito ad abbellire e rendere sicure le storiche piazze della città. Confido in un tempestivo intervento dell’amministrazione Golia che sicuramente saprà assumersi la responsabilità politica di risolvere un ingiustizia ormai sotto gli occhi di tutti”.