Aversa. Pista atletica, Ronza: “Altro lavoro buttato al vento e soprattutto un altro danno alla città”
“Alcuni giorni fa avevo sollecitato, tramite intervista giornalistica, ad invitare l’Amministrazione a procedere per la realizzazione della famosa pista di atletica. Che fine ha fatto?”. Così Michele Ronza, ex vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici della giunta De Cristofaro sulla pista di atletica.
“Racconto anche io una puntata… Nel lontano 2004 il Ministero dell’Economia e delle Finanze (non il CONI come qualcuno ha scritto) concesse un finanziamento per la realizzazione della pista di atletica (quindi un finanziamento mirato alla realizzazione di una struttura sportiva e non altro). Da quella data e fino al 25 gennaio 2013 solo chiacchiere, video e proclami. In quella data il compianto Sindaco Sagliocco concedeva una delega speciale al Consigliere Santulli affinchè seguisse tutte le attività per la realizzazione della famosa pista. Fino alla data del 25 giugno 2016, data dell’insediamento dell’amministrazione de Cristofaro nessun atto concreto fu fatto se non l’acquisizione del terreno demaniale sul quale sorgerà l’impianto sportivo avvenuta il 10 marzo del 2013. Null’altro è stato prodotto nei successivi anni. Quali sono stati gli atti concreti dell’ Amministrazione de Cristofaro in 2 anni: appena insediati abbiamo richiesto una proroga dei finanziamenti al Ministero e al Demanio pena la perdita dei fondi e del terreno acquisito dal Comune di Aversa destinato esclusivamente alla realizzazione della pista. Per fortuna tutto è andato a buon fine”.
“Immediatamente si è provveduti ad incaricare un tecnico esterno (con procedura ad evidenza pubblica) per la realizzazione del progetto definitivo (perché dopo 12 anni era stato prodotto un semplice progetto preliminare), ed affidare ad un geologo (sempre con procedura ad evidenza pubblica) la redazione della relazione geologica ( manco quella era stata fatta). Dopo aver approvato il progetto definitivo con atto di giunta, con ulteriore procedura ad evidenza pubblica, si è provveduto ad incaricare un tecnico per la redazione di un progetto esecutivo e all’immediata validazione dello stesso. Il progetto esecutivo fu approvato in giunta con delibera n. 279 del 12 luglio 2018 prevedendo, viste la mancanza di fondi nelle casse del comune, che la direzione dei lavori fosse svolta dall’ufficio tecnico. Ovviamente durante alcune pause obbligate furono richiesti ed ottenuti i pareri del CONI, dei Vigili del fuoco e comunque tutti i pareri necessari per la validazione del progetto come per Legge. L’ufficio tecnico elaborò il bando di gara secondo il modello predisposto dall’ANAC e attraverso la piattaforma ASMEL fu finalmente pubblicato il bando con scadenza 23 ottobre 2018. Il giorno 12 novembre 2018 fu fatto il sorteggio ad evidenza pubblica per la formazione della Commissione di gara. Con determina dirigenziale n. 42 del 5.2.2019 il dirigente prese atto dell’aggiudicazione definitiva dell’appalto: in pratica bisognava semplicemente fare il contratto e dare inizio ai lavori. Tutti questi atti sono stati prodotti dall’Amministrazione de Cristofaro e presentati dal sottoscritto in meno di 30 mesi. La gara fu espletata mediante offerta economicamente più vantaggiosa, cosi come prevede la Legge; riuscendo cosi ad ottenere la pista ad 8 corsie unica (con l’impianto di Napoli) nel centro Sud per ospitare campionati mondiali. Sono passati 18 mesi, e la prima pietre non è stata ancora posata. Perché questo ulteriore stop? L’attuale amministrazione ha indetto una procedura di gara per affidare, contrariamente a quanto da noi prospettato ed approvato, la direzione dei lavori ad un tecnico esterno. Dopo 18 mesi si sono accorti che nelle casse comunali non c’erano fondi disponibili (era il motivo per il quale l’avevamo affidata internamente) ed hanno annullato la procedura. In sostanza sono ritornati 18 mesi indietro, cioè la direzione dei lavori è stata affidata internamente agli uffici comunali. Perché si è perso tanto tempo inutile? Spero tanto che la pista si faccia altrimenti. Altro lavoro buttato al vento e soprattutto un altro danno alla città”.