(FOTO) Pontecagnano ricorda il finanziere Daniele Zoccola nel ventennale dalla scomparsa
Nel pomeriggio di ieri, mercoledì 15 luglio, la Guardia di Finanza di Salerno e la Città di Pontecagnano Faiano (SA) hanno ricordato insieme, nel ventennale dalla scomparsa, il Finanziere Daniele Zoccola, caduto in servizio il 24 luglio 2000, al largo delle coste pugliesi, durante una concitata operazione di contrasto all’immigrazione clandestina.
Hanno presenziato alla cerimonia, tra gli altri, il Vicario del Prefetto di Salerno, Dott. Giuseppe Forlenza, la Presidente della Corte di Appello, Dottoressa Iside Russo, il Procuratore della Repubblica, Dott. Giuseppe Borrelli.
Dopo la Santa Messa, officiata dall’Arcivescovo S.E. Mons. Andrea Bellandi presso l’oratorio della Chiesa della SS. Immacolata, il Sindaco di Pontecagnano, Dott. Giuseppe Lanzara, ed il Comandante Regionale Campania, Generale di Divisione Virgilio Pomponi, hanno deposto una corona d’alloro davanti al monumento eretto in memoria del Finanziere, nei giardini pubblici di Via Carducci.
Nativo di Salerno, Daniele Zoccola ha trascorso l’infanzia a Pontecagnano, dove i genitori gestivano un piccolo esercizio commerciale.
Arruolatosi nella Guardia di Finanza a 21 anni, al termine del periodo di formazione presso la Scuola Nautica di Gaeta (LT) è stato assegnato alla Sezione Operativa Navale di Otranto (LE), ove prestava servizio il giorno della prematura scomparsa.
Quella notte era impegnato, insieme ad altri tre militari, a bordo di un’imbarcazione del Corpo, al largo della Grotta Zinzulusa di Castro Marina (LE), in un servizio di pattugliamento finalizzato al contrasto al traffico di droga e di esseri umani, fenomeni allora dilaganti, gestiti dalla criminalità organizzata albanese.
Intercettata un’imbarcazione di scafisti, che aveva appena abbandonato un “carico” di immigrati, iniziò l’inseguimento delle Fiamme Gialle, nel tentativo di bloccare i criminali e assicurarli alla giustizia.
Durante le concitate fasi dell’operazione, i trafficanti attuarono una serie di manovre azzardate per sottrarsi alla cattura, fino alla violenta collisione, per cui i quattro militari furono scaraventati in acqua.
A perdere la vita, nel fortissimo impatto, anche il collega Salvatore De Rosa, di origini partenopee, il cui corpo non è stato mai recuperato.
Entrambi i caduti sono stati insigniti della Medaglia d’Oro al Valor Civile, alla memoria.