Marican: quando la politica è una “brutta bestia”…
La politica, si sa, è una cattiva bestia. “Io dico che bisogna stare attenti a non confondere la politica con la giustizia penale. In questo modo, l’Italia, pretesa culla del diritto, rischia di diventarne la tomba” diceva Giovanni Falcone, e mai cosa è più veritiera come nel caso di specie.
L’acmè, l’apoteosi del parlare, dell’esprimersi “solo per” o “tanto per” si concretizza e trova la sua massima applicazione in tempo elettorale. E’ si, sembra che il tacito dissolversi del tempo, il formalismo sostanziale delle idee venga completamente ribaltato in due casi: quando si è all’opposizione e quando si deve andare alle urne.
Questo principio evergreen, direbbero gli anglofoni, si applica in ogni dove ci sia da commentare qualche episodio che fa chiacchierare, che attira l’attenzione della gente. Che poi si parli “tanto per parlare” per avere quei 5 minuti di gloria degni di Andy Warhol è di fatto altro discorso.
Allora spesso ci si indigna per come, a favore della politica del non fare, si mistifica la realtà per condurla al nulla.
Ma veniamo al dunque. Si scrive che “I Canciello hanno presentato ricorso al Tar Campania sul rigetto del permesso a costruire emesso dagli uffici comunali” e lo si scrive come se il fatto fosse reato, come se ricorrere legittimamente verso un procedimento illegittimo fosse cosa di cui vergognarsi. Come se questa fosse una notizia da prima pagina
E forse lo è. Bisogna che questi del gruppo Marican, una volta e per sempre si vergognino di portare lavoro alle famiglie di Carinaro, di Gricignano e di Teverola, bisogna che si vergognino di voler realizzare parchi e campi di calcio per i nostri figli, bisogna che si vergognino di voler, con tutte le forze, lo sviluppo di un area abbandonata e priva di interesse. Bisogna che una volta e per sempre si vergognino di non volere altro che trasformarci da terra di nessuno a polo logistico di eccezione.
Ma forse, e dico forse, chi si deve vergognare è anche, e soprattutto, chi per ragioni a noi ignote, vuole affossare con speculazioni che sembrano molto opportunistiche e poco concrete uno dei sogni più belli di Terra di Lavoro.
di Ida iorio