Psicologi di base in Puglia e Campania, soddisfazione Aispis – Osservatorio Nazionale Diritti Salute Militari e FF.OO.
Era il 20 giugno 2019 quando alla presenza di autorevoli parlamentari, l’Accademia Italiana di Scienze di Polizia investigativa e scientifica e l’Osservatorio Nazionale per i diritti e la salute dei militari e delle forze dell’ordine presentarono presso la sala Stampa della Camera dei Deputati il Progetto “Corpo e Anima” aderente alla “Rete integrata di continuità psico assistenziale” in risposta ai Bisogni di salute emergenti. Un’equipe integrata composta da medici di famiglia tra cui anche i pediatri, farmacisti, psicologi, criminologi, sociologi e avvocati a supporto di personale del comparto sicurezza e difesa e della collettività intera, con un occhio attento anche alla prevenzione della violenza di genere.
Un progetto che si era già attestato come best practice integrato con i servizi socio – sanitari in collaborazione con la medicina convenzionata con la presentazione internazionale a l’Havana e che a distanza di un anno trova piena attuazione normativa in Puglia e Campania. Infatti lo scorso 16 giugno e successivamente il 27 luglio i rispettivi Consigli regionali delle Puglia prima e della Campania poi hanno dato sostanza normativa al progetto “Corpo ed Anima” approvando una proposta di legge per il benessere psicologico dei cittadini.
“Si è passati dalla mera formazione all’applicazione pratica di ciò che si professa, spesso la teoria è lontana dalle contingenze pratiche e noi che studiamo e lavoriamo su queste problematiche abbiamo sentito l’esigenza di mettere a sistema quanto indagato – cosi la Presidente dell’Osservatorio e direttrice scientifico Aispis Francesca Beneduce -. Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti e dell’approvazione della proposta di legge da noi sollecitata più di un anno fa da parte di due Regioni meridionali, quali la Puglia prima e la Campania poi. L’attenzione ai nuovi bisogni di salute emergenti non poteva più aspettare così come la risposta concreta ai bisogni lavorativi di tanti professionisti sanitari, auspichiamo che anche altre Regioni italiane possano fare altrettanto. I poliambulatori e le Reti di prossimità integrate esistono sulla carta da circa un trentennio, ma è come se non esistessero in quanto inapplicate. Uno strumento legislativo per essere efficace deve trovare applicazione, altrimenti risulta inutile oltre che dannoso- continua la Beneduce– è necessario ripensare ad un modello di politiche sanitarie moderno che tenga conto anche delle modificazioni intercorse e penso agli Ambiti sociali territoriali (Uffici di Piano), ad un modello socio-psico- assistenziale ed a un migliore utilizzo delle risorse economiche e professionali. Siamo tutti convolti per il miglioramento delle condizioni di vita e di salute della nostra società, rafforzando la presenza del supporto psicologico Si parla tanto di crisi dei valori e credo che il miglior vaccino per la riaffermazione di questi, passi attraverso una rete realmente solidale. Purtroppo oggi siamo accerchiati da individualità professionali autoreferenziali, se non si cambia questo approccio la deriva sociale è inevitabile”.
A fare eco alla Beneduce, la Presidente Aispis Antonella Cortese: “dopo l’attuazione di questo progetto finalmente realizzato presso i medici di famiglia, chiedo espressamente che venga garantito il supporto alle vittime di violenza intrafamiliare in modo obbligatorio”.