Psr Campania, ANBI: “E’ ora di rilanciare gli investimenti irrigui con la tipologia”
“E’ giunto il momento per Regione Campania di rilanciare gli investimenti nel settore irriguo con lo strumento del Programma di sviluppo rurale.” Ad affermarlo è Vito Busillo, presidente dell’Unione regionale Consorzi gestione e tutela del territorio e acque Irrigue e vicepresidente nazionale Anbi (Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue).
“Ieri da Bruxelles è giunta una buona notizia – aggiunge Busillo – la proroga della Politica agricola comune 2014-2020 fino al 2022, già votata nei giorni scorsi dall’Europarlamento di Strasburgo, è stata accolta dalla Commissione Ue e presto i regolamenti transitori estenderanno la vigenza degli attuali Programmi di sviluppo rurale 2014-2020 per altri due anni, che con la regola dell’N+3 porta i tempi di rendicontazione al 31 dicembre 2025. Questo maggior tempo, unitamente al cofinanziamento del Fondo europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale che sarà esteso pro quota per ogni anno in più di vigenza, e senza tagli di budget – sottolinea il presidente di Anbi Campania – consente alle Regioni, in particolare a Regione Campania, di rilanciare gli investimenti, anche sul fronte delle vitali infrastrutture irrigue”.
La richiesta del presidente Busillo riguarda la tipologia d’intervento 4.3.2 – “Invasi di accumulo ad uso irriguo in aree collinari” del Psr Campania, per la quale dal gennaio 2019 si attende la graduatoria del primo bando sul quale erano state appostate risorse per 15 milioni di euro.
“Occorre mostrare quanto è vero, che la tipologia d’intervento sta funzionando, in modo che si possa anche rifinanziarla nei prossimi anni, atteso che i Consorzi di bonifica e irrigazione in Campania esprimono una progettualità importante, destinata a riflettersi direttamente sul mantenimento dell’elevato valore aggiunto delle produzioni agricole e zootecniche regionali – ricorda Busillo.
“Il patrimonio di biodiversità e qualità espresso dalla nostra agricoltura va tutelato contrastando le conseguenze negative del mutamento climatico in atto – aggiunge il presidente Anbi Campania – con un sempre maggiore affinamento delle tecnologie irrigue, che consentendo risparmio di risorsa permettono di ampliare i territori serviti dalle reti irrigue consortili.”
“I prodotti agricoli della Campania- tra i quali figurano 14 Dop e 10 Igp – esprimono un elevato tasso di qualità ed apprezzamento da parte dei consumatori – conclude Busillo – beni oggi largamente diffusi anche grazie all’insostituibile apporto del comparto irriguo, che contribuisce ad assicurarne la puntuale presenza sui mercati.”