Twitter sotto il mirino di Trump: la reazioni di Wall Street
È l’inizio di una nuova battaglia per il Tycoon. Il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, combatte con i canali di informazione praticamente da quando ha occupato la sua poltrona alla Casa Bianca.
Dallo storico scontro con la CNN fino alle infinite polemiche contro il Washington Post e altri media tra giornali e emittenti televisive, Trump sa come non farsi amare dai giornalisti.
Dopo un ulteriore inasprimento delle tensioni in seguito alle proteste Black Lives Matter che stanno interessando tutti gli Stati americani, sembra essere giunto anche il momento di entrare in conflitto con Twitter.
Abolito lo scudo penale sui social network: la guerra con Twitter e Facebook
Con l’avvicinarsi delle elezioni e gli scandali che coinvolsero la presunta interferenza dei social network nelle sue elezioni nel 2015, Trump teme di scomparire dalla scena politica e ha deciso di intraprendere una dura lotta contro le notizie politicizzate che circolano sui social.
È sotto quest’ottica che va letto il provvedimento firmato dal Presidente che rende possibile intraprendere azioni legali contro un social network. Vista l’enorme produzione di meme e satire politiche di ogni genere che interessa l’elettorato americano, questo si tradurrebbe in una vera e propria condanna certa dei principali canali di diffusione di notizie.
Un provvedimento, dunque, che va a condizionare anche di molto la libera circolazione di contenuti sul web e che, giustamente, non è stato accolto caldamente né da Facebook né, tantomeno, da Twitter.
Il primo a reagire è stato, tuttavia, il social di Jack Dorsey, tra l’altro uno dei principali canali di informazione preferiti dal Tycoon.
Twitter, infatti, ha deciso di censurare, negli ultimi giorni, un gran numero di tweet considerati passibili di “istigazione alla violenza”. Tra questi vi sono anche tweet di Donald Trump stesso.
La reazione di Trump e Wall Street: azioni Twitter in calo
La reazione del Presidente non ha atteso a farsi sentire e in vari comunicati stampa il Tycoon non si è certo risparmiato nei confronti di Jack Dorsey e della sua creatura: le parole poco gentili del Presidente non sono passate inosservate nemmeno a Wall Street.
Quello che è un semplice battibecco, dunque, rischia di assumere proporzioni particolarmente significative per tutti coloro che sono interessati a comprare azioni Twitter.
La scaramuccia con Trump è costata al titolo Twitter un ribasso di ben due punti. Sebbene i mercati stiano aggiustando questa rapida discesa, che si è consumata in poco meno di una giornata di transazione, la reazione degli investitori è stata di tutt’altro genere.
Twitter, infatti, è un titolo che sta reagendo molto bene alla crisi provocata dal Covid-19 e in non poche occasioni gli investitori hanno rinnovato la propria fiducia per le azioni della società.
Anche in questo caso, al calo delle azioni Twitter è corrisposta una corsa all’acquisto: sebbene le quotazioni siano in ribasso, infatti, le analisi rimangono positive e i consigli degli analisti continuano a dare una maggioranza di rating buy.
Comprare quando il titolo cala: perché è importante in Borsa
Si tratta, del resto, di uno dei principi fondamentali dell’investire in Borsa: durante i periodi di ribasso i grandi investitori o coloro che puntano a operazioni sul lungo temine sono soliti correre all’acquisto.
Specialmente i ribassi dovuti a contrasti politici, infatti, tendono ad avere ripercussioni fulminee ma non durature. Si tratta, dunque, di un’occasione da cogliere per chiunque abbia il titolo Twitter nella propria whishlist.
Anche gli indicatori tecnici continuano a dare altamente probabile una risalita del titolo, dopo il rimbalzo sulla Resistenza avutosi ad inizio mese. Proprio il 29 Giugno, infatti, le azioni Twitter lanciano un segnale incoraggiante.
Un’apertura in gap down che chiude in rialzo di 1 punto, lanciano un segnale incoraggiante per le trattative di Luglio.