Università, Tommasetti: “Un Ministero immobile”
“Il Decreto Legge Semplificazioni contiene una miscellanea di disposizioni specifiche sulle Università prive di qualsiasi logica semplificativa, che si limita ad intervenire su aspetti marginali della legge Gelmini in tema di modalità di concorsi per ricercatori, aspetti di governance degli Atenei, accreditamento dei corsi di studio e introduzione, accanto a quelli annuali, di assegni di ricerca semestrali (che finirà per generare nuovo precariato). A quasi 7 mesi di vita del nuovo Ministero dell’Università, non sono ancora rese note le Direzioni generali né il Segretario generale voluti da questo governo nello spacchettamento del MIUR e non c’è un sito ufficiale dove attingere le più elementari informazioni”. Così il prof. Aurelio Tommasetti, Responsabile Nazionale Dipartimento Università della Lega.
“Tutto questo quando il Ministro Manfredi, ad un mese dall’insediamento, fece proclami da sogno al Consiglio Universitario Nazionale e oggi, nelle sporadiche apparizioni, dichiara di voler fare fatti e non chiacchiere. Orbene, quali sono questi fatti? La verità è che non esistono, c’è solo un totale immobilismo della struttura organizzativa ministeriale senza una prospettiva reale per la soluzione dei problemi, anche tenuto conto degli effetti che la pandemia ha provocato. Aspettiamo che il Ministro si svegli dal letargo pandemico – conclude Tommasetti – e insieme alla Ministra Azzolina, concerti misure idonee per aiutare gli Atenei a pianificare offerte formative universitarie per la Scuola, adeguate allo specifico fabbisogno docente di ogni singola classe di concorso al fine di evitare il fenomeno di alcune graduatorie vuote e altre stracolme di aspiranti docenti”.