Castel Volturno. Immigrazione, Luise: “Censimento da effettuare a stretto contatto con Asl e forze dell’ordine”

Uno dei temi che più hanno rappresentato e rappresentano la “Lega” di Matteo Salvini è, sicuramente, il contrasto all’immigrazione. Una battaglia in cui si rispecchia a pieno Antonio Luise, candidato alle elezioni regionali del 20 e 21 settembre tra le fila del partito verde, a sostegno dell’aspirante governatore Stefano Caldoro. 

D’altronde la condizione di Castel Volturno è prova tangibile di quanto l’immigrazione abbia portato cambiamenti radicali nel territorio: “Abbiamo subìto la sua trasformazione tra gli anni ’80 e ‘90 – afferma il castellano -. Il terremoto ed il bradisismo di quegli anni hanno prodotto un flusso migratorio dalle zone periferiche di Napoli e dintorni, alterando l’equilibrio di un paese che, dal giorno alla notte, è stato costretto ad ospitare migliaia di famiglie non autoctone. In concomitanza con ciò, ha avuto luogo la perdita della privatizzazione dei fratelli Coppola sul territorio del Villaggio (attuale Pinetamare) che ha comportato l’eliminazione dei servizi privati (raccolta rifiuti, manutenzione delle strade, servizio di security) ed il declino dei rapporti tra la Nato ed i Coppola stessi. Con il trasferimento della base operativa americana da Pinetamare a Gricignano abbiamo assistito all’esodo statunitense e ad un impoverimento dell’economia del territorio castellano.Di lì a poco sono comparsi i primi flussi migratori, particolarmente controllati inizialmente con l’aiuto anche, ad esempio, della Caritas Parrocchiale; il tracollo è stato poi veloce con la totale perdita di controllo  che ha portato quindi ad ondate migratorie totalmente irregolari ed incontrollate. Chiaramente oggi conosciamo quelle che sono le criticità del nostro territorio e sappiamo anche bene come questi flussi migratori abbiano fatto sì che la mafia nigeriana potesse radicarsi, in seguito anche al ridimensionamento del Clan dei Casalesi. La presenza della stessa sul territorio è visibile attraverso le tante attività illecite che, purtroppo, sono all’ordine del giorno. Su tutte spaccio di droga e prostituzione”.

Pertanto, l’auspicio di Luise è che si lavori su un piano di censimento concreto: “Quello tradizionale, basato sulla somministrazione cartacea dei questionari per raccogliere informazioni sulla popolazione residente, risulta assolutamente inadeguato per la nostra realtà territoriale, in quanto lo scopo è quello di censire i soggetti soggiornanti irregolarmente. In una zona piena di criticità, è assolutamente indispensabile entrare nelle abitazioni con l’ausilio dell’Asl e delle forze dell’ordine (Polizia Municipale, Carabinieri, Polizia). Alla base vi deve essere sinergia tra Stato, Regione e Comune per ottenere i fondi necessari. Un problema che riguarda tutta la Provincia di Caserta, nessuna città esclusa, seppur le realtà costiere soffrano di più il fenomeno a causa del letargo invernale. Molti alloggi presentano un numero di persone assolutamente superiore rispetto alla norma. Di ognuno di loro non conosciamo l’identità, la provenienza e l’attività lavorativa svolta. Pur di trarre profitto, i locatori preferiscono cedere la propria casa, anche in assenza delle più elementari regole igieniche. Direttamente collegato al problema è l’occupazione abusiva degli immobili abbandonati durante il periodo invernale che vengono quotidianamente occupate da extracomunitari. Vista l’attuale emergenza sanitaria, dovuta al COVID-19, è assolutamente opportuno agire subito”.

 Per il  titolare dell’omonima agenzia immobiliare (avente sedi in Castel Volturno – Loc. Baia verde, Pinetamare, Centro Storico – e Napoli) e consigliere comunale, è necessario attuare “controlli in entrata. Se riuscissimo ad avere un controllo mirato su chi vuole entrare nel nostro territorio, conoscendo quindi le generalità e i motivi per i quali sceglie di venire in Italia, certamente potremmo contenere il fenomeno. Volendo fare un esempio pratico, chi viene nel nostro paese con il solo scopo di delinquere, certamente non può trovare ospitalità. Se le persone che vengono qui vogliono lavorare onestamente, contribuendo allo sviluppo economico e sociale, allora è giusto che vengano accolte e indirizzate con percorsi ad hoc”.

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Redazione

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