Comunali Cesa, Bortone: “Attuare una politica di sviluppo costruita sui bisogni delle nuove generazioni”
“In questi anni ho maturato l’intenzione e la consapevolezza che un giorno, se ci fosse stata la possibilità, avrei contribuito e sostenuto chi con determinazione, entusiasmo, competenza e passione avesse voluto realmente il bene di Cesa e dei suoi cittadini”. Così Rolando Bortone annuncia la sua candidatura con Uniti per Cesa – Ernesto Ferrante sindaco, lista in campo per le comunali del 20 – 21 settembre.
22 anni, nato a Napoli, gran parte di questi vissuti a Cesa. Dopo il diploma di Liceo Scientifico Fermi di Aversa, all’età di 18 anni, “consapevole delle incertezze legate al futuro lavorativo per noi giovani qui al sud, ma anche spinto da curiosità e passione, così come tanti altri ragazzi di Cesa, mi sono arruolato nell’Esercito Italiano – sottolinea Bortone -. Ho vissuto 2 anni a Milano, dove sono stato a contatto con un altro tipo di realtà, dove la qualità di vita è completamente diversa e superiore alla nostra. Dopo 2 anni ho vinto un concorso pubblico e attualmente son un Agente di Polizia Penitenziaria e lavoro in un piccolo paese in provincia di Cuneo, contemporaneamente studio alla facoltà di Giurisprudenza. Si dice che il carcere è lo specchio della civiltà esterna, sembra assurdo ma è proprio lì che ho compreso tante cose che posso giovare alla nostra società. Come ad esempio; penso che sia necessario e fondamentale dare fiducia ai giovani per attuare una politica di sviluppo costruita sui bisogni delle nuove generazioni, una politica onesta e trasparente basata sull’informazione, la partecipazione e le nuove idee. Bisogna far capire – conclude il candidato di Uniti per Cesa – inoltre che dove si annida l’illegalità vengono meno i diritti dei cittadini e dei lavoratori, vengono fatte scelte non per il bene collettivo ma per l’interesse di pochi e questo peggiora la qualità di vita delle persone. Nonostante la mia lontananza, non ho smesso di frequentare Cesa e di viverla nella sua quotidianità, e non vederla migliorata ma anzi ferma nella sua staticità, dà dispiacere”.