Covid-19 Aversa, tampone e contagio: la testimonianza di un genitore

Riceviamo e pubblichiamo la testimonianza di un padre nel raccontare la fase dal fare il tampone a cercare di limitare il possibile contatto tra un positivo e i familiari.

“Leggevo un pò le dichiarazioni del signor sindaco Golia, nonostante 69 casi di positiva ad Aversa, dice che non c’è nessuna preoccupazione, questo mi fa piacere ma soprattutto dice che è importante che i giovani che tornano dalle vacanze stiamo attenti a non contagiare genitori o parenti anziani. rapidamente racconto la mia storia: mio figlio è tornato dalla Sardegna, non è ritornato subito a casa proprio per paura di qualcosa, ha fatto il suo primo test ed è uscito negativo. Dopo 3 giorni circa è tornato a casa, il suo amico che è stato con lui in Sardegna invece è risultato positivo. Ho subito allertato l’ASL, da persona corretta ci siamo chiusi in casa: siamo 6 persone compresa una signora anziana di 90 anni. Abbiamo chiesto tramite il nostro medico di base, il tampone: bene, dopo 4 giorni a casa mia non è arrivato nessuno. A quel punto siamo andati noi all’ASL, abbiamo fatto il tampone e nell’attesa del risultato, chiaramente sempre chiusi in casa, abbiamo cercato di isolare mio figlio. Dopo 24 ore no, dopo 48 ore no, dopo 72 ore no, dopo un pò di tempo abbiamo avuto il risultato: mio figlio è positivo, noi stiamo a casa, quindi evitare che i giovani non possano trasmettere l’infenzione ai genitori o le persone anziane significa anche la cosa funzioni, cosa che non è vera: non funziona nulla. E’ giusto che il nostro sindaco lo sappia. Sicuramente non è colpa sua, però lo deve sapere”.

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Redazione

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