Lusciano. IV: “Un’analisi politica in previsione delle Regionali”

“Ormai Lusciano ha sviluppato una classe politica rinchiusa nelle mura della casa comunale e che non vedi mai in una piazza delegittimando l’appartenenza al territorio, eccetto, onnipresenti, su lavori pubblici vestendosi da veri e propri imprenditori. I veri colpevoli siamo noi elettori e quella parte di personaggi politici sempre presenti ad ogni campagna elettorale per lo scopo di occupare una poltrona, viceversa,  per poi scomparrie in attesa di qualche favore politico al servizio del “potente” di turno. Questa è la sintesi di una cattiva politica partorita negli ultimi venti anni e legittimata da qualcuno”. “. E’ l’analisi di Luciano Dell’Aversano Orabona, referente di Italia Viva Lusciano.

“Quel qualcuno è il consenso elettorale composto da una buona parte degli elettori che snobbando il bene del proprio territorio e si lascia andare alle “pacche” sulle spalle dai soliti personaggi privi di idee e progetti e soprattutto da incoerenza politica per accaparrarsi il voto clientelare. La politica non è un mestiere ma un servizio della comunità senza prendere in giro la gente screditando la stessa in modo tale da assumere maggior responsabilità”.

“Questo è quanto succede a Lusciano in previsione delle prossime elezioni regionali, ovvero, una parte della maggioranza Esposito fin ad ieri di fede centro destra, oggi, forse per ovvi motivi, di fede Deluchiana e per garantire un largo consenso, probabilmente, per qualche porta aperta nel palazzo del Centro Direzionale. Senza dimenticare l’amico Peppe Mariniello di fede democristiana e fino a ieri sostenitore di Esposito 2, stranamente, oggi, candidato alle elezioni regionali nelle file della destra tra le braccia della Meloni. Leggere la situazione attuale secondo una linea coerente è un’impresa difficile, forse avventata, la possiamo definire semplicemente il classico opportunismo e trasformismo a convivenza politica. Marginando queste coreografie istrioniche e guardando il nostro territorio, vediamo un paese abbandonato da tutto e tutti, terreni incolti che, con questo caldo, soggetti a incendi o per mettere in discussione la sicurezza stradale; lavori su strade come via Marchesi senza un cartello di programmazione e di avviso e dove è in programma un progetto per la riqualificazione della rete fognaria; la distribuzione anomala di bidoni per la raccolta dei rifiuti da parte di alcuni LSU senza un avviso pubblico ma per un semplice “tam tam” riservato agli amici degli amici, il tutto, ignorato dagli uffici addetti. L’unica soluzione sarebbe una rivoluzione culturale che dia un segnale importante per dire basta ad una politica da cialtroni”.

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Redazione

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