Test sierologici operatori scolastici, medici di base: ‘senza dispositivi sicurezza, non li faremo’
Non c’è solo il tema dei banchi e delle aule a tenere sulla graticola personale ed utenti del mondo della scuola.
In Liguria, per esempio, è scoppiata in tutta la sua complessità la grana dei test sierologici che dovrebbero partire dal 24 agosto per il corpo docente a cura dei medici di base. Attraverso i propri vertici sindacali proprio i medici curanti hanno fatto sapere che, in assenza dei prescritti ma incredibilmente indisponibili dispositivi di protezione, non provvederanno ad effettuare i test agli operatori scolastici che dovessero farne richiesta. Test che, va detto, sono su base volontaria. Lo screening del personale scolastico per il rientro a scuola in sicurezza è considerato fondamentale ma stando così le cose, rischia di rivelarsi irrealizzabile. I ministeri dell’Istruzione e della Salute hanno pubblicato le relative note con le indicazioni. A leggere le quali si apprende anche che i test dovranno essere conclusi entro una settimana dall’inizio delle lezioni, ovvero il 14 settembre in quasi tutte le regioni.
Tuttavia il diniego dei medici di base rende molto complicata la vicenda e assai improbabile il rispetto della scadenza fissata. Anche perché il caso ligure è solo la punta di un iceberg che coinvolge tutta l’Italia, da nord a sud. I medici di base sono assolutamente a disposizione- fa sapere Andrea Stmamiglio della Federazione italiana dei medici di medicina generale- ma hanno bisogno di garanzie di sicurezza che al monento non ci sono.
Un’esigenza avvertita anche in Campania e che rischia di sommare al già notevole caos generato dalle discutibili scelte,ma anche dalle non scelte del ministro Azzolina, ulteriore caos.
Banchi, aule, ora test sierologici ed ovviamente il carico di carenze croniche. Se questo è lo stato delle cose, ipotizzare per la scuola italiana una partenza in tranquillità per il prossimo 14 settembre, è davvero molto velleitario.