Aversa. Consiglio Ordine Avvocati Napoli Nord, dissidenti a Mallardo: “Senza memoria o senza pudore?”
“Un Presidente nominato dal Consiglio con solo dieci voti, a cui si aggiungeva il suo personale, che parla di maggioranza risicata, perché lo stesso numero di consiglieri non gli accorda più la fiducia, ha del paradossale. D’altronde, è così fortemente irrispettoso dell’intelligenza degli avvocati che rafforza ancora di più la convinzione di essere la persona meno adatta a coprire il ruolo che, con protervia e senza rispetto delle regole, sta tentando a tutti i costi di mantenere. Come è possibile affermare che la maggioranza del Consiglio rischia di bloccare l’attività amministrativa, senza confidare nella dabbenaggine degli iscritti? Come è possibile agitate ancora lo spettro del commissariamento, laddove esiste una maggioranza consiliare e l’istituto è previsto dalla legge in casi specifici che non interessano quello di Napoli Nord? Dimentica Mallardo che siamo Avvocati? E lascia, altresì, perplessi che un Presidente, evidentemente ignaro delle più elementari regole che determinano l’organizzazione del Consiglio, arrivi ad affermare che il Presidente è stato eletto”. Così, in una nota stampa, gli avvocati ‘dissidenti’ Giuseppe Landolfo; Nicola di Foggia; Aniello Cirillo; Generoso di Biase; Francesco Castaldo; Marco Castaldo; Maria Dolores Di Micco; Rosa Cesaro; Antonia Di Costanzo e Anna Elisabetta Russo.
“Il Presidente viene nominato dalla maggioranza del Consesso consiliare. Nel caso di Gianfranco Mallardo, da undici componenti. E lo stesso numero di componenti lo ha sfiduciato. Solo che, forse poco pronto per affrontare un percorso da avvocato come tutti noi, preferisce attaccarsi alla funzione, in spregio di ogni regola democratica e di dignità. Evidentemente, Mallardo o è Presidente o non è! Ci dispiace molto sotto l’aspetto umano per la situazione emotiva che starà vivendo, crediamo, però, che sia giunto il momento perché affronti la vita e con rispetto. Ci creda Avvocato Mallardo, fare l’avvocato non è affatto affare di poco conto. Anzi, la nobiltà della funzione di difensore supera di gran lunga il prestigio della funzione di Presidente del Consiglio dell’ordine, di qualsiasi ordine. Se ne faccia una ragione, così come se ne facciano una ragione gli altri colleghi Consiglieri, che lo assecondano e lo accompagnano quali sodali in questo dramma. Colleghi consiglieri che hanno cambiato qualsiasi direzione o casacca, che dir si voglia, pur di incrociare la maggioranza e farne parte, dando prova di impudico trasformismo. Vi siamo vicini, senza però convenire con le vostre regole. Vi capiamo, capiamo addirittura la vostra irritazione, non certo la condividiamo. Ma immaginiamo che trovarsi a far di nuovo parte della minoranza, dopo aver fatto di tutto per sedersi al tavolo della maggioranza, deve essere duro da accettare. Sappiamo, altresì, che troverete una ragione per andare avanti con dignità nella vostra intima cultura. D’altronde, gli uomini si vedono nelle sconfitte. Siate uomini capaci, avete l’occasione per dimostrarlo, per dimostrare di averne le qualità. La discussione sulle ragioni della sfiducia non si fa sui social, noi volevamo farla nella sede naturale ed istituzionale, dove avremmo spiegato le ragioni politiche, di fatto e giuridiche delle nostre richieste e reso conto del nostri comportamento. Ci potrete offendere, sommergere di improprie, con questo avallando le nostre convinzioni sulla inadeguatezza e la mancanza di rispetto per le persone, l’alto ruolo di Avvocato ed in ultimo quello politico di rappresentate dell’Ordine, ma non potete nascondere un dato oggettivo ed inconfutabile. Vi è un nuovo gruppo consiliare formato da undici elementi, vale a dire la maggioranza assoluta del consesso, che pretende democrazia e rispetto e che vuole lavorare per l’Avvocatura territoriale. Se dovessimo prendere esempio da chi si è divertito in questo periodo ad avanzare critiche ingiustificate arrivando a mistificare la realtà, pur di imbrattare senza motivo l’immagine di degni professionisti, contando su un gruppo di prefiche ignoranti che facevano loro da eco, dovremmo godere di questo, ma a noi interessano esclusivamente la dignità e i diritti degli Avvocati di Napoli Nord. Presidente Mallardo, lei è uno dei ventuno, se ne faccia una ragione, si metta da parte e lasci spazio a chi può, in questo momento, operare per la Classe. Non faccia da tappo a questo giovane ordine per personali ambizioni. È il momento di lasciare spazio a chi, dobbiamo sperarlo nell’interesse della Classe tutta, saprà fare meglio di quanto lei non abbia fatto e non stia facendo. Non continui ad alterare la realtà, chi la ascolta è l’Avvocatura di Napoli Nord, non gente qualunque”.