Comunali, Uniti per Cesa: “Beni confiscati, opportunità e strumenti di rigenerazione partecipata del territorio”
“I beni confiscati alle mafie rappresentano per noi, opportunità e strumenti di rigenerazione partecipata del territorio. I beni confiscati, infatti, possono configurarsi come nuovo ambito di sperimentazione di forme di amministrazione condivisa e trasparente attraverso azioni di cittadinanza attiva e partecipazione, grazie alla legittimazione del principio di sussidiarietà orizzontale (art. 118 della nostra Costituzione). Oggi più che mai è importante un atto di collaborazione tra cittadini attivi e pubblica amministrazione”. Così, in una nota, la lista Uniti per Cesa in campo per le elezioni comunali del 20 – 21 settembre a sostegno del candidato sindaco Ernesto Ferrante.
“Una volta trasformati, questi beni posso diventare laboratori di costruzione di una cultura della legalità e di un rinnovato sviluppo locale, nel segno della condivisione di benefici e responsabilità tra cittadini e pubblica amministrazione. In tale ottica pensiamo ai beni confiscati come nuovi beni comuni “che esprimono utilità funzionali all’esercizio dei diritti fondamentali nonché al libero sviluppo della persona”, secondo la definizione di bene comune elaborata dalla Commissione Rodotà. Uniti per Cesa si batte per nuova forma di partecipazione alla vita del territorio, con un nuovo spazio di azione per il principio di sussidiarietà. È nostra intenzione istituire corsi di ‘Educazione alla Legalità’ in collaborazione con le Forze dell’Ordine per diffondere il seme della Legalità. Che deve valere sempre, dal contrasto ai clan alla trasparenza nell’assegnazione di incarichi, appalti, affidamenti e consulenze”.