Concorso allievi agenti Polizia Penitenziaria, i partecipanti: “Vogliamo lo sblocco dell’aliquota militare”

“In data 9 giugno 2020 il Comandante Generale della Guardia di Finanza con obbligatorio consenso del proprio ministro d’appartenenza, ha avviato la procedura di “scorrimento  delle graduatorie” al fine di incorporare tutti gli “idonei non vincitori” dei concorsi 2018/2019 per le carriere iniziali (ragazzi risultati idonei a tutto l’iter concorsuale in  questione ma che sono risultati fuori dai posti messi a concorso). Circa una settimana  dopo un emendamento (precisamente il 259 bis del “Decreto Legge Rilancio”) inerente  alla stessa procedura effettuata dalla Guardia di Finanza ma per il corpo della Polizia  Penitenziaria è stato rimodulato dal governo, ed ha concesso questo “scorrimento di  graduatoria” solo per i partecipanti dell’aliquota civile lasciando fuori militari/congedati già  idonei a tutto l’iter concorsuale e quindi più facilmente assumibili in quanto dovrebbero  solo materialmente firmare il contratto, per favorire la chiamata a visita di altre persone non ancora dichiarate idonee dell’aliquota civili (che in periodo covid è già un tutto dire). A  seguito dello sconcerto di noi militari in primis perché questa manovra grava sulle casse dello Stato (poiché è ovvio che effettuare visite a nuove persone ha un costo per  l’amministrazione pubblica mentre vi sono ragazzi che le hanno già effettuate e sono stati  dichiarati idonei dalla stessa amministrazione), il Sottosegretario alla giustizia con delega  alla Polizia Penitenziaria on. Vittorio Ferrari, durante una diretta Facebook  organizzata da un sindacato della Polizia Penitenziaria assalito dalle domande di noi  ragazzi militari tagliati fuori, ha risposto dicendo che: “i posti per le aliquote militari dei  concorsi per le FF.OO. sono sotto diretta gestione del “Ministero della Difesa” che avrebbe  imposto una sorta di veto dicendo che per i militari della polizia penitenziaria non vi  dev’essere nessun tipo di scorrimento”. Posto in essere che il numero di “Idonei non vincitori” della categoria militari del concorso  di cui sopra, sarebbe all’incirca sulle 100 unità (sottolineo unità a costo 0 poiché non  devono affrontare nessun tipo di visita ulteriore), un numero così esiguo non deficiterebbe  il nuovo e futuro concorso da bandire calcolando che questa procedura è una sorta di  prassi ormai consolidata da più di 10 anni dall’amministrazione penitenziaria. Assodato quanto sopra c’è anche da dire che i “blocchi” di partenza numero 3 e 4 del concorso per  “VFP1″ sono stati revocati dallo stesso ministero della difesa in favore di quelli precedenti  per via proprio della pandemia “SARS-COVID19″ ancora in corso d’essere (stesso  ministero che blocca la stessa procedura già posta in essere sia per Guardia di Finanza  che per l’esercito italiano quest’ultima amministrazione proprio sotto il proprio dicastero).  Ne viene da sé che ancora oggi non si riesce a capire cosa incentiverebbe lasciare 100  ragazzi dichiarati idonei in tutte le fasi concorsuali e decretati  idonei a svolgere il ruolo di agente di Polizia Penitenziaria  a casa, e  che non passi l’idea che “nuovi concorsi con posti riservati ai VFP1 uguale più ragazzi che concorrono per il VFP1 perché non è affatto cosi: Poiché come scritto sopra il concorso Vfp1 in sé è bloccato!; Perché ci sforziamo di crederci ma non riusciamo a pensare al fatto che per  un’amministrazione come la Guardia di Finanza, dove, dati alla mano l’affluenza di ragazzi militari/congedati che concorrono come ruoli iniziali è pari a  tre volte l’affluenza dei ragazzi che concorrono per Polizia Penitenziaria, quindi  se proprio si volesse parlare di incentivare bisognerebbe ricercare nuovi  concorsi in Guardia di Finanza non in Polizia Penitenziaria (che tra l’altro numeri  alla mano è la forza di polizia con più carenza di personale della  storia d’Italia e in una situazione notoriamente disastrosa). Come si fa a lasciare  ragazzi decretati idonei e a costo zero a casa? Detto questo abbiamo iniziato realmente a pensare i motivi per cui siamo stati tagliati fuori, e abbiamo notato per l’appunto che la guardia  di finanza (in capo al ministro Gualtieri “Pd”) non ha avuto nessun problema e nessun veto imposto dal Ministero della difesa (in capo al  ministro Guerini “PD”) mentre il problema è sorto per la Polizia Penitenziaria meno di una settimana dopo (in capo al ministro Bonafede). A pensar male si fa peccato ma spesso ci si becca! Ci rifiutiamo di credere che giochi di forza politici da parte di  questo Governo “delle larghe intese” (che d’intesa ha ben poco),  possano giocare in questo modo in primis sulle casse dello stato e  poi sul futuro di noi ragazzi che a conti fatti abbiamo vinto un  concorso, per non parlare della deficitaria condizione del personale della Polizia Penitenziaria che è letteralmente al collasso ed ha urgente bisogno di nuove unità!”.

RAGAZZI DEL CONCORSO ALIQUOTA MILITARE 754/938 ALLIEVI AGENTI  POLIZIA PENITENZIARIA

Redazione

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