Contagi e matrimoni, ANBC: “Pochi irresponsabili mettono in cattiva luce tutto il comparto”

“La nostra associazione prende decisamente le distanze da quegli imprenditori irresponsabili, pochi per fortuna, che lavorano senza rispettare le più basilari regole di sicurezza, creando disagi e gettando una cattiva luce sull’intero comparto composto per la stragrande maggioranza di persone serie che rispettano le leggi. Oltretutto, parliamo di un settore certamente tra i più colpiti da questa crisi senza fine”. Questo il duro commento di Paolo Capurro, Presidente di ANBC, Associazione Nazionale Banqueting e Catering, alle recenti notizie di alcuni ricevimenti trasformatisi in piccoli focolai di Covid.

Eppure organizzare una cerimonia senza rischi è possibile, basta seguire i protocolli vigenti. A questo proposito la nostra associazione ha deciso di fare anche di più, mettendo a punto un regolamento interno ancor più rigido che chiediamo ai nostri soci di rispettare per garantire il massimo della sicurezza a tutti. Gli aderenti a questa ulteriore autoregolamentazione potranno esibire un logo creato ad hoc che certifichi l’adesione al codice di ANBC. – continua Paolo Capurro Solo distinguendoci possiamo evitare spiacevoli evoluzioni che metterebbero a rischio la nostra sopravvivenza provocando nuovi lockdown “settoriali”, proprio come è accaduto in provincia di La Spezia dove sono stati vietati tutti gli eventi, pubblici e privati”.

Il comportamento irresponsabile e fuorilegge di pochi, dunque, non fa che generare panico e creare ulteriori danni a un comparto già martoriato. I dati parlano chiaro: sono ancora tante, troppe, le coppie italiane che hanno preferito rinunciare o posticipare a tempi migliori il proprio matrimonio per paura di compromettere la loro salute e quella degli amici. Nei tre mesi estivi dopo il lockdown si è registrato un calo del 90%, quindi con eventi quasi del tutto assenti. Miglioramento impercettibile previsto per questo mese di settembre, con un calo leggermente meno drastico, ma che comunque registra un -70%. Numeri che fanno impressione se si considerano le cifre pre-Covid, secondo cui, in Italia, si celebravano poco più di 195.000 matrimoni che alimentavano un settore da 135.000 posti di lavoro per un fatturato di 2,2 miliardi di euro.

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Redazione

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