Covid-19 Campania, Ciaramella: “Collaborazione coi laboratori accreditati per evitare ritardi screening tamponi”

Facciamo presto. E’ l’appello del consigliere regionale Antonella Ciaramella, in riferimento all’aumento progressivo dei contagi in Campania, ed alla necessità di effettuare i tamponi sulla popolazione in larga scala e tempestivamente.
 
“E’ necessario identificare i positivi in tempi celeri – spiega la Ciaramella – onde evitare che gli stessi diventino untori inconsapevoli e per poter monitorare la loro rete di contatti. A tal fine, serve un patto tra pubblico e  laboratori accreditati sotto un’unica regia regionale per recuperare la collaborazione del resto già in passato attivata nella fase acuta con l’autorizzazione ai sierologici. Ora che abbiamo una fase addirittura di “ordinaria emergenza ed esigenza di tracciabilitá” la rete pubblica è la priorità ma non può  farcela da sola. Abbiamo già le strutture accreditate che hanno superato le procedure di selezione sull’idoneità ad effettuare anche i tamponi  e basterebbe recuperare la disposizione dell’unità di crisi regionele del 10 maggio 2020 per aver una situazione a regime efficiente ed efficace. Quest’ultima aveva già intravisto anche la necessità (pensiamo ai lavoratori o imprese) per tutti anche su base volontaria di potersi fare il tampone in modo veloce e sicuro.  Urge una procedura facile, chiara e trasparente in tal senso che garantisca il prosieguo dell’attività di screening non appena il pubblico va in saturazione: a quel punto, si deve poter ricorrere ai laboratori accreditati, non solo per dare risposte veloci ai cittadini ma anche per monitorare l’evoluzione della pandemia nella popolazione. E’ mia intenzione portare questo tema anche al centro della discussione nell’ambito della Direzione Nazionale PD, a cui parteciperò il 7 settembre”. 
 
Antonella Ciaramella, del resto, è stata già firmataria dell’emendamento al Disegno di Legge “Misure per l’efficientamento dell’azione amministrativa e l’attuazione degli obiettivi fissati dal DEFR 2017. Collegato alla stabilità regionale 2017 – reg. Gen. N. 392”. 
 
Con detto emendamento, la Regione Campania ha previsto, oltre la forma di aggregazione sul modello hub accreditato e spoke non accreditabili, anche forme di aggregazione in particolare la rete-contratto fra imprese – idonee a salvaguardare la dignità di impresa e la prossimità territoriale. 
 
La “rete” è un contratto sottoscritto da imprese che, per accrescere la propria capacità innovativa e la propria competitività sul mercato, si impegnano reciprocamente, in attuazione di un programma comune, a collaborare, ovvero a scambiarsi informazioni o prestazioni di natura industriale, commerciale, tecnica o tecnologica ovvero ad esercitare in comune una o più attività rientranti nell’oggetto della propria impresa.
 
Il consorzio è invece il contratto con il quale due o più imprenditori “istituiscono un’organizzazione comune per la disciplina o per lo svolgimento di determinate fasi delle rispettive imprese”, e in questo campo specifico i consorzi spesso hanno significato la chiusura di imprese locali a favore di multinazionali e perdita di capillarità sul territorio a fronte di nessun risparmio nella spesa pubblica.

Redazione

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