‘Con dignità si dimetta da consigliere regionale’: lettera aperta del Comitato per il Nuovo Centrodestra Campano a Stefano Caldoro
“No a fiori o ad opere di bene per il funerale politico del fu e mai rimpianto governatore Stefano Caldoro. Non li merita. La sua preannunciata ed ineludibile fine ha trascinato nella fossa l’intero schieramento di centrodestra. Nella sua veste cimiteriale, Stefano Caldoro, ha scritto il necrologio di un ceto politico che ora ha un presente precario e un futuro vuoto”. Inizia così la lettera aperta del Comitato per il Nuovo Centrodestra Campano indirizzata a Stefano Caldoro.
“Chi, perché e come, contro le più autorevoli voci politiche contrarie, lo ha candidato per ben la terza volta? Chi ha avuto la forza e il coraggio di candidare un politico senza volto, senza anima e senza voti, inodore, incolore ed insapore, a tasso di carisma sotto lo zero, campione di un’ignavia politica che, relegandolo nel suo ‘giardino’ con i suoi sette nani, non ha reso mai possibile distinguere tra la sua assenza e la sua presenza? Chi ha finto di ignorare la sua completa ed assoluta assenza da un territorio che da sempre lo ha ritenuto un estraneo?”.
“E perché Caldoro, ben consapevole della sua disfatta, non ha rifiutato e non si è battuto per la scelta di un candidato credibile? E dire che ce ne sarebbe stato più di uno capace di combattere ad armi pari e di evitare la fuga di esponenti del centrodestra verso il palcoscenico del cabarettista De Luca. Forse Caldoro ha badato più a conservare la sua indennità di consigliere regionale che non alle sorti del suo schieramento politico? Ma se questa ipotesi corrispondesse a verità, non ha pensato che, se si fosse tirato indietro, sicuramente lo schierameto partitico gli avrebbe garantito quello che lui ha temuto di perdere? Comunque, prescindendo da questi interrogativi, è certo che ora davanti a Caldoro resta una sola decorosa via di fuga per farsi dimenticare, per purgarsi in parte delle sue inemendabili colpe e per mandare dalla fossa un dignitoso messaggio di addio: l’immediata dimissione dall’usurpata carica consigliere regionale. Coraggio, lo faccia subito e, in espiazione,si abbandoni ad una sana e solitaria meditazione”.