L’ex consigliere comunale castellano Giuseppe Gravante si difende dinanzi al Giudice
L’ex consigliere comunale castellano Giuseppe Gravante, colpito da misura coercitiva del divieto di avvicinamento ai fratelli e sorelle in sede di interrogatorio di garanzia durato circa due ore dinanzi al Giudice dott. Sergio Enea, alla presenza dei suoi difensori avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo si difende strenuamente ed energicamente dicendo: “Non sono io lo stalker o chi a messo in esecuzione atti di persecuzione ai danni dei miei parenti. Io sono invece una vera vittima di due mie sorelle e di un fratello per motivi di eredità. Non ho manomesso alcun contatore elettrico di mia sorella; c’era un guasto e ho solo provveduto a ripararlo. Con me si trovava in quel momento un elettricista che puo’ venire a testimoniare. Poi non ho minacciato nessuno ne’ ho rotto la veranda di mia sorella; la veranda fa parte dell’appartamento di mia madre ed e’ guasta da tempo immemorabile. Infine ho rotto con un pugno il vetro dell’auto di mia nipote solo per un gesto di collera perche’ mi hanno lanciato dal balcone dei pesanti vasi di fiori in terra cotta che solo per mero miracolo non mi ha colpito”.
Per la cronaca il Pubblico Ministero ritenendo credibile la versione della parte lesa aveva chiesto addirittura la misura degli arresti domiciliari ritenendo sussistenti il reato di atti persecutori e di minaccia grave. Richiesta non accolta dal Giudice per le Indagini Preliminari che ha optato per la misura piu’ tenue del divieto di avvicinamento. A questo punto la parola passa quasi sicuramente nuovamente al Giudice cui ricorreranno gli avvocati Crisileo che mireranno alla revoca del provvedimento coercitivo e alla modifica del quadro indiziario.
Giuseppe Gravante, politico di lungo corso, e’ molto conosciuto lungo il litorale domitio per aver avuto una lunga militanza, quale consigliere comunale di maggioranza, con larghissimo consenso, presso il Comune di Castel Volturno e ora svolge l’attivita’ di imprenditore nel settore dell’agricoltura.