Omicidio Colleferro, Cortese: “Willy merita giustizia. Tanta brutalità va punita”
Una rissa è finita in tragedia nella notte a Colleferro, vicino Roma. Un 21enne è morto dopo essere stato picchiato in strada durante una lite con più persone. Il ragazzo, soccorso in gravissime condizioni, è arrivato morto in ospedale. Sul posto i carabinieri della Compagnia di Colleferro che hanno fermato alcune persone.
Preso a calci e pugni, anche in testa, fino a rimanere esanime sull’asfalto. Una ‘punizione’ scattata per aver difeso poco prima un suo amico. E’ finita in tragedia una lite tra giovani nella notte fuori dai locali di Colleferro, in provincia di Roma. Willy Monteiro Duarte, 21enne italiano di origini capoverdiane che abitava a Paliano, nel frusinate, è morto per le botte ricevute in strada da alcuni coetanei.
Quattro i giovani arrestati dai carabinieri della compagnia di Colleferro che li hanno rintracciati poco dopo il pestaggio nella vicina Artena, dove erano fuggiti con un’auto di grossa cilindrata. Si tratta di ragazzi tra i 22 e i 26 anni, con precedenti di polizia. Tra loro due fratelli che praticano Mma, sport da combattimento in cui si usano più forme di arti marziali.
“Non si può morire a 21 anni così. Li conoscevano tutti qui quei due fratelli. Da due anni litigano e picchiano con le stesse modalità, sono stati autori di altri pestaggi”. A raccontarlo Alessandro, un amico di Willy, il ragazzo ucciso a Colleferro, arrivato sul luogo dell’aggressione del 21enne. “Con uno di loro ho litigato pochi mesi fa perché dava fastidio a un mio amico – aggiunge -. La rabbia è che non è la prima volta che fanno così. Si poteva evitare”.
(ANSA)
Colleferro. Antonella Cortese (Criminologa): Willy merita giustizia. Tanta brutalità va punita.
“Willy era un ragazzo educato, calmo e dedito al lavoro, così lo descrivono amici e parenti. Com’è possibile perdere la vita a soli 21 anni? Ragazzi che uccidono senza un motivo, disturbo antisociale di personalità, un quadro pervasivo di inosservanza e di violazione dei diritti altrui, come la violazione delle regole morali e sociali nell’atto di soddisfare i propri desideri ed aspirazioni a scarsa empatia”. Lo dichiara la criminologa Antonella Cortese, presidente dell’Accademia Italiana delle Scienze di Polizia Investigativa e Scientifica. sul giovane 21enne Italo-Capoverdiano massacrato a calci e pugni, ‘punito’ con la morte per aver difeso un amico.
“Serve una nuova educazione. Educazione, famiglia e scuola. Auspico la magistratura dia una pena esemplare per quanto accaduto, in modo da far capire che con la violenza non risolve niente”.