La Polizia Penitenziaria entra nella Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo
“Dal 10 settembre con l’attivazione del Nucleo di Polizia Penitenziaria, la PolPen farà ufficialmente il suo ingresso nella Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo con i primi 7 agenti a diretta disposizione del Procuratore Nazionale Antimafia. Si tratta di un passaggio storico che porterà a una più significativa collaborazione e a un ruolo sempre più centrale dell’azione della Polizia Penitenziaria a supporto della prevenzione e della lotta al crimine organizzato e al terrorismo. Così lo Stato diventa ancora più forte”.
È il commento del sottosegretario alla Giustizia, Vittorio Ferraresi, all’imminente avvio dei lavori del Nucleo di Polizia Penitenziaria, istituito dalla legge 1° dicembre 2018, n. 132.
“L’attivazione del Nucleo presso la Dna è stata decisa per la nostra ferma volontà di riconoscere l’importante contributo che il Corpo di Polizia Penitenziaria ogni giorno mette in campo nell’ambito del monitoraggio e del controllo dei detenuti, anche quelli più pericolosi, e che permette di contrastare il perdurare di pregressi legami mafiosi così come la possibilità che ne insorgano di nuovi.
Solo spezzando il cordone ombelicale che lega i capi ai loro affiliati si potrà estirpare per sempre la malapianta della criminalità organizzata, ma anche del terrorismo in ogni sua forma. La Polizia penitenziaria – conclude il sottosegretario – ha un glorioso passato fatto di sacrificio quotidiano e grande professionalità, ma ha un futuro ancora più luminoso davanti a sé”.
Il 10 settembre segnerà un nuovo “compleanno” per il Corpo di Polizia Penitenziaria; sarà quella la data in cui, in aderenza alle disposizioni della legge 132/2018, il Corpo di Polizia Penitenziaria – per la prima volta nel suo trentennio di storia – entrerà a pieno titolo, con un proprio Nucleo, nella prestigiosa e strategica “Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo”.
Non è un punto di arrivo per il Dott. Roberto Santini, Segretario Generale del Si.N.A.P.Pe, che vede piuttosto in questo storico evento, il punto di partenza per una polizia penitenziaria “rinnovata”, sempre più attuale, sempre più partecipe delle dinamiche di contrasto della criminalità.
“In un primo momento saranno 7 le unità a diretta disposizione del Procuratore Nazionale Antimafia – spiega il leader del Si.N.A.P.Pe – ma nutriamo aspettative di una evoluzione numerica che andrà di pari passo alla comprensione dell’essenzialità del costituendo servizio” “La professionalità penitenziaria – per quanto inserita a pieno titolo fra quelle delle altre forze dell’ordine a servizio dello Stato – si arricchisce di un valore aggiunto dato dalla quotidiana gestione degli esponenti della criminalità, che consente l’acquisizione di meccanismi di osservazioni che continuano ad essere prerogativa propria della Polizia Penitenziaria. Sulla base di queste premesse siamo certi che l’opera del nostro Corpo si guadagnerà presto il titolo di imprescindibilità”.
“Per altro – prosegue Santini – lo stesso Procuratore Nazionale, Cafiero De Raho, riconosce le grandi potenzialità della Polizia Penitenziaria nello scenario di collaborazione che si va tacciando, sotto la duplice strada della prevenzione e della repressione. Le risposte che ci stanno giungendo dal Capo del Dipartimento, Pres. Bernardo Petralia, nel percorso di valorizzazione del Corpo – conclude Santini – ci conducono ad affermare che si sta lavorando bene”.
La professionalità del Corpo di|polizia penitenziaria è ancor di più acclarata oggi con l’istituzione il prossimo 10|settembre, presso la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo di un Nucleo, composto inizialmente da sette unita’, che sara’ a supporto del Procuratore nazionale.
“La lotta alle mafie si deve combattere con determinazione mettendo in campo tutte le professionalità che lo Stato dispone, pertanto conclude Moretti, al Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria va il nostro plauso per l’avvio del primo nucleo di Polizia Penitenziaria”. E’ quanto dichiata il presidente dell’Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria Giuseppe Moretti.
Per Moretti ciò “deve stimolare l’avvio di una discussione per una profonda riorganizzazione complessiva del corpo di polizia penitenziaria e della stessa amministrazione delle carceri affinché diventi più rispondente al mantenimento della sicurezza della legalità e delle finalità contemplate nella costituzione di funzione di recupero del reo nella certezza della pena. In tal senso ringraziamo l’attuale vertice per la disponibilità ad un dialogo diretto e costante che però deve concretizzarsi in tempi rapidi in provvedimenti tangibili e che mettano anche in sicurezza il lavoro delle tante uomini e donne che compongono il corpo di polizia penitenziaria”.