Ambito C6 fermo, l’assessore Tarantino replica ai delegati politiche sociali dei comuni partecipanti

“Non ho ancora ricevuto la missiva – per quanto mail e pec siano di  norma strumenti sufficientemente rapidi -, ma accolgo l’utile anticipazione, in attesa di poter  leggere con attenzione il testo. Non entro dunque, per ora, nel merito di presunti blocchi, né sulle  ragioni, in molti casi indipendenti dal Comune di Aversa, di alcuni ritardi; la documentazione e le  corrispondenze sono disponibili in Comune. Ricordo solo, per inciso, che la convenzione di Ambito è stata in realtà firmata dai comuni solo il 7 aprile 2020, pare in un momento in cui le attività planetarie stessero subendo alcuni rallentamenti dovuti a una pandemia da Sars-Cov-2. Questo non per deresponsabilizzarsi, ma per chiarire che  Aversa ha di fatto svolto attività per un tempo davvero minimo. Penso sia inutile, invece, richiamare  lo stato di storica arretratezza e desolazione assoluta in cui la nuova amministrazione comunale ha  trovato i servizi sociali comunali e di Ambito; ma questo i cittadini aversani lo sanno bene, avendolo  vissuto nella carne viva. Difficile, soprattutto in un momento emergenziale senza precedenti,  invertire di colpo pratiche consolidate da decenni”. Così l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Aversa Ciro Tarantino replicando alla lettera dei delegati alle politiche sociali dei comuni di Carinaro, Casaluce, Cesa, Gricignano d’Aversa, Succivo e Teverola facente parte dell’Ambito Socio-Sanitario C6 di cui Aversa è Comune Capofila.

http://www.larampa.it/2020/10/08/ambitoc6-fermo-delegati-politiche-sociali-comuni-agroaversano-scrivono-assessore-tarantino/

“Quanto all’idea di costituzione di un’azienda consortile – idea ritmica, che rinasce metodicamente  a ridosso dei periodi elettorali, poco prima o poco dopo – ho sempre dichiarato la mia massima  disponibilità al confronto, con i giusti approfondimenti, svolti in tempi congrui e sulla base di evidenze; anche perché, nel caso di strutturazione di azienda consortile, il voto di Aversa peserebbe  giustamente in proporzione in primo luogo alla consistenza demografica e non come ora dove  Aversa, pur rappresentando circa il 33% dell’Ambito, dispone di un solo voto, pari a quello degli altri  comuni. D’altronde il confronto su un nuovo assetto delle politiche sociali dovrebbe essere ad ampio spettro  e aperto, allora, alla valutazione di tutte le ipotesi che possano migliorare la qualità dei servizi sociali  di Aversa e la vita dei cittadini, valutando, tra le altre disponibili, anche l’ipotesi di Aversa come  ambito autonomo, visto che la legge regionale prevede questa come possibilità per i Comuni  superiori a 50.000 abitanti e coincidenti con un distretto sanitario. Ma dopo la lettura della lettera dei Comuni saprò essere di certo più esaustivo”. 

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Redazione

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