Corteo Napoli, Cafiero De Raho: “La camorra è in cerca di consenso sociale. Più lo Stato ritarda, più la criminalità interviene”
Violenze a Napoli, “la procura di Napoli sta sviluppando approfondimenti e dalle indicazioni che provengono si evince la partecipazione di soggetti di organizzazioni di tipo camorrista poiché sono quelle più interessate alla vicinanza alle parti più sofferenti della società per riceverne consenso sociale per infiltrarsi attraverso le attività economiche. Nei momenti di emergenza è la camorra a trarre maggiore vantaggio a Napoli, come le mafie negli altri territori”. Lo ha detto il Procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho a 24Mattino di Simone Spetia su Radio 24.
“La camorra e le altre mafie si rendono riferimenti della popolazione che soffre, sostenendo le manifestazioni evidenziano vicinanza alle parti sociali in sofferenza, poco importa l’obiettivo che si consegue, l’importante è farsi riconoscere a sostegno di coloro che soffrono così da averne il consenso sociale e su ciò fondano la loro forza e capacità di infiltrazione – continua il Procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho a Radio 24 -. Un sostegno che si manifesta non solo alle manifestazioni ma con la solidarietà economica con le parti più deboli insieme al circuito della piccola criminalità, parcheggiatori abusivi, manovali in nero, illegalità che però danno sostegno a molte persone che in momenti di lockdown non possono trovare attuazione. La solidarietà nei confronti di queste ampie fette della società disagiate evidenzia un apprezzamento e un?avvicinamento, il consenso sociale che è obiettivo primario delle mafie”.
Indennizzi e aiuti, Cafiero De Raho (Procuratore nazionale antimafia) a 24Mattino su Radio 24: “Più lo Stato ritarda, più la criminalità interviene”
“Più lo Stato ritarda nei finanziamenti più la criminalità organizzata ha possibilità di collocare la propria liquidità”. Lo ha detto il Procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho a 24Mattino di Simone Spetia su Radio 24.
“Nel momento in cui le attività economiche si fermano o rallentano e c’è esigenza di ricorrere al credito parallelo la criminalità interviene impossessandosi un po’ alla volta delle imprese, vi entrano con il loro denaro e nel momento in cui il denaro non viene restituito iniziano a gestirle senza però impossessandosene formalmente ma sostanzialmente, all’esterno non si rileva l’infiltrazione mafiosa ma da dentro i profitti illeciti si coprono in queste attività.” E conclude a Radio 24 – “Si impossessano delle attività economiche senza figurare all’esterno e da ciò vengono enormemente agevolate”.