Cosa si rischia a buttare via un apparecchio elettronico
Quando decidiamo di acquistare un nuovo prodotto elettronico per sostituirne uno non più funzionante siamo troppo felici del nuovo acquisto per preoccuparci di come dovremo smaltire il vecchio elettrodomestico.
Se abbiamo acquistato un nuovo ventilatore a soffitto per migliorare l’areazione della cucina e la vivibilità dell’intera casa, o magari una cappa aspirante più potente da collocare sul nostro fornello, di certo non abbiamo voglia di pensare a come gestire quello che ci ha servito fedelmente per anni ma che ormai ha esalato l’ultimo respiro. Dopo aver attentamente valutato il modello più adeguato alle nostre esigenze, vogliamo semplicemente usarlo in libertà; ciò nonostante sono sempre di più i consumatori propensi a comprare oggetti derivanti dal loro riciclo.
La gestione dei rifiuti però è un tema estremamente complesso, soprattutto alla luce delle varie normative che regolano lo smaltimento dei rifiuti speciali. Normative piuttosto complesse e non solo di rango nazionale, ma che devono tener conto anche di quelle previste dall’Unione Europea e in ossequio ad alcuni obiettivi internazionali come quelli di sostenibilità fissati dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Agenda 2030.
I rifiuti elettrici ed elettronici sono una delle categorie di rifiuti più difficili da gestire a causa del fatto che spesso gli apparecchi da smaltire sono molto ingombranti (è il caso dei grandi elettrodomestici come lavatrici, asciugatrici, frigoriferi eccetera).
Dal punto di vista ecologico, la difficoltà principale nello smaltire gli apparecchi elettrici ed elettronici sta nel fatto che si tratta di macchinari complessi, realizzati con diverse tipologie di materiali, alcune delle quali potenzialmente tossiche.
Proprio a causa dell’alto potenziale inquinante dei materiali utilizzati per realizzare le apparecchiature elettroniche è stato necessario formulare una legislazione molto completa in merito allo smaltimento dei rifiuti di tipo RAEE (Rifiuti Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche).
Il Decreto Legislativo n.49 del 14 Marzo 2014 (continuamente aggiornato per essere in linea con gli obiettivi anche di carattere internazionale) prevede che i rifiuti RAEE vengano consegnati dai cittadini nelle isole ecologiche, dove si provvederà al loro corretto smaltimento. Si prevedono inoltre multe pecuniarie molto salate per i cittadini che abbandonano i propri rifiuti elettrici ed elettronici sul territorio e nelle acque basse o poco profonde. Si tratta di un comportamento estremamente pericoloso e purtroppo ancora molto diffuso, come dimostrano le recentissime notizie che arrivano dal casertano.
L’abbandono di rifiuti RAEE è punito con sanzioni pecuniarie che possono andare dai 300 ai 3.000 Euro. Se i rifiuti contengono sostanze nocive come gas refrigeranti, schiume isolanti e mercurio) la sanzione può raddoppiare. Anche il semplice deposito dei rifiuti RAEE nei pressi di un cassonetto è considerato abbandono e, quindi, risulta punibile.
Non sempre è necessario consegnare gli elettrodomestici da smaltire nelle Isole Ecologiche. I grandi rivenditori e i negozi di elettrodomestici con una superficie di vendita uguale o maggiore di 400 mq sono tenuti a ritirare e smaltire gli elettrodomestici che vengono sostituiti con un esemplare acquistato presso di loro.
I negozi di piccole dimensioni non sono tenuti per legge a offrire questo servizio, ma possono scegliere di assicurarlo per gli elettrodomestici di dimensioni medie o ridotte.
Al momento di effettuare un acquisto è sempre bene quindi informarsi presso il proprio punto vendita in merito alla possibilità di usufruire del ritiro e dello smaltimento dei vecchi apparecchi.