Eboli. Casciello: “Il Consiglio comunale va sciolto”

“Il Consiglio comunale di Eboli, a seguito dell’inchiesta che ha portato all’arresto del sindaco Massimo Cariello, va sciolto. È necessario, oltre che opportuno”. Lo afferma l’onorevole Gigi Casciello, deputato di Forza Italia e tra i fondatori dell’Associazione Voce Libera, nel presentare un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese.

http://www.larampa.it/2020/10/09/video-eboli-arrestato-neosindaco-centrosinistra-massimo-cariello/

“Da garantista convinto, che non ha mai accettato il giustizialismo prima dei processi né l’affidare alle vie giudiziarie il destino della politica, ritengo stavolta indispensabile che il Consiglio comunale di Eboli venga sciolto, anche per sottrarre la Magistratura alle critiche strumentali che sono seguite alla procedura di sospensione dalla carica del primo cittadino appena rieletto”, prosegue l’onorevole Gigi Casciello.

Nel dettaglio, si legge nell’interrogazione parlamentare : “Le gravissime accuse, i retroscena e le intercettazioni a dir poco inquietanti che stanno emergendo dall’inchiesta, le contaminazioni ambientali di vario genere, indignano le forze sane della società civile e della politica che chiedono a gran voce che vengano adottati provvedimenti immediati per il Comune di Eboli – scrive l’onorevole Casciallo -. Fermo il profondo convincimento che in fase di indagini il garantismo sia posto a presidio della persona in una democrazia liberale e che la nostra Costituzione è ispirata a questi principi, è altresì chiaro che nell’accertamento della dilagante corruzione all’interno di un Comune, con il provvedimento di scioglimento del Consiglio comunale, la valutazione dell’Amministrazione, nella sua ampia discrezionalità, è totalmente distinta da quella che deve effettuare il giudice penale. Lo scioglimento dell’organo elettivo si connota quale misura di carattere straordinario per fronteggiare un’emergenza straordinaria”, conclude l’onorevole Casciello rivolgendosi al ministro Lamorgese.

Di qui, la richiesta al Viminale ad “attivarsi affinché venga avviato l’iter amministrativo per lo scioglimento del Comune di Eboli attraverso l’immediata istituzione della Commissione di Accesso”.


DI SEGUITO L’INTERROGAZIONE PARLAMENTARE DELL’ON. CASCIELLO SUL CASO EBOLI

Al Ministro dell’Interno – Per sapere – premesso che:

stanno destando sgomento e scalpore le notizie, pubblicate in questi giorni su quasi tutti i quotidiani nazionali e locali, che i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Salerno hanno dato esecuzione ad un’ordinanza emessa dal GIP del Tribunale di Salerno  che dispone misure cautelari nei confronti del Sindaco ed Assessore all’Urbanistica del Comune di Eboli, Massimo Cariello ed altri 4 indagati;

il primo cittadino è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari ed è stato, in seguito al provvedimento del Prefetto di Salerno, sospeso dalla carica di sindaco, mentre agli altri 4 destinatari dell’ordinanza è stata comminata l’interdizione temporanea dai pubblici uffici per un anno;

i reati ipotizzati sono a vario titolo corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, abuso d’ufficio, rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio e falsità ideologica in certificati commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessità;

l’inchiesta vede il coinvolgimento di numerosi altri indagati e diversi sono gli episodi corruttivi contestati;

ai funzionari Giuseppe Barrella, Annamaria Sasso, Vincenzo D’Ambrosio e Francesco Sorrentino gli inquirenti hanno contestato di aver chiesto avanzamenti di carriera facili e di evitare nomine sgradite in seno al Consorzio Farmaceutico, in cambio di assunzioni di amici di Cariello nell’ambito di due concorsi pubblici;

diversi sono invece gli episodi corruttivi addebitati agli altri indagati. In particolare, avrebbero versato tangenti a politici ed associazioni vicine a Cariello per ottenere autorizzazioni paesaggistiche ed urbanistiche illegittime in zone vincolate, al fine di realizzare capannoni industriali necessari a garantire lauti guadagni agli imprenditori corruttori oltre alla loro espansione territoriale;

le gravissime accuse i retroscena e le intercettazioni a dir poco inquietanti che stanno emergendo dall’inchiesta, le “contaminazioni ambientali” di vario genere, indignano le forze sane della società civile e della politica che chiedono a gran voce che vengano adottati provvedimenti immediati per il Comune di Eboli;

fermo il profondo convincimento che in fase di indagini il garantismo sia posto a presidio della persona in una democrazia liberale e che la nostra Costituzione è ispirata a questi principi, racchiusi, in particolare, nel “giusto processo” all’articolo 111 e nella presunzione di innocenza all’articolo 27, è, altresì, chiaro che nell’accertamento della dilagante corruzione all’interno di un Comune, con il provvedimento di scioglimento del Consiglio Comunale, la valutazione dell’Amministrazione, nella sua ampia discrezionalità, è totalmente distinta da quella che deve effettuare il giudice penale;

lo scioglimento dell’organo elettivo si connota quale “misura di carattere straordinario per fronteggiare un’emergenza straordinaria”; sono giustificati margini ampi nella potestà di apprezzamento dell’Amministrazione nel valutare gli elementi su collegamenti diretti o indiretti, non traducibili in singoli addebiti personali, ma tali da rendere plausibile il condizionamento degli amministratori;

in sostanza, il provvedimento di scioglimento degli organi comunali deve essere la risultante di una ponderazione comparativa tra valori costituzionali parimenti garantiti, quali l’espressione della volontà popolare, da un lato, e, dall’altro, la tutela dei principi di libertà, uguaglianza nella partecipazione alla vita civile, nonché di imparzialità, di buon andamento e di regolare svolgimento dell’attività amministrativa, rafforzando le garanzie offerte dall’ordinamento a tutela delle autonomie locali;

numerosi sono stati i comuni sciolti per vicende molto meno gravi di quelle che occupano le cronache di questi giorni e considerato che è, altresì, necessario scongiurare che gli organi giudiziari, anche in fase di riesame, vengano sottoposti a critiche strumentali  –:

il Ministro interrogato, sulla scorta di quanto esposto, quali iniziative, per quanto di sua competenza, intenda assumere e se ritenga di attivarsi affinché venga avviato l’iter amministrativo per lo scioglimento del Comune di Eboli  attraverso l’immediata istituzione della Commissione di accesso.    

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Redazione

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