Finti Carabinieri per svaligiare ville: sequestro beni a pregiudicato capo della banda

Personale della Direzione Investigativa Antimafia di Milano e i Carabinieri del Comando Provinciale di Pavia, in esecuzione di un decreto emesso dal Tribunale di Torino, su proposta del Direttore della DIA, hanno proceduto all’esecuzione di un sequestro ad un pregiudicato di etnia “sinti” piemontese, residente ad Asti, già sottoposto alla sorveglianza speciale di P.S. (confermata dalla Corte d’Appello di Torino) e già condannato in via definitiva per plurimi reati contro il patrimonio commessi nell’arco temporale compreso dall’anno 1982 all’anno 2015, di beni immobili non giustificati dal reddito dichiarato, per un valore complessivo di oltre due milioni e mezzo di euro.

Nel 2015, al termine di una complessa attività investigativa i Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Pavia traevano in arresto D.A., residente ad Asti, nomade, nullafacente, ora 58enne, quale responsabile di un’associazione a delinquere composta da soggetti di etnia sinti e dedita alla commissione, nelle provincie di Pavia, Piacenza, Brescia e Bergamo, di numerose rapine in ville ed in abitazione perpetrate anche nei confronti di soggetti appartenenti alle cosiddette “fasce deboli”. Le rapine sono state commesse presentandosi, attraverso l’impiego di falsi segni distintivi (tesserini, placche e lampeggianti), quali appartenenti all’Arma dei Carabinieri, ingannando le vittime che, in buona fede, concedevano così libero accesso alle proprie abitazioni. In tal modo, l’associazione è riuscita ad impossessarsi, oltre che di denaro contante, di gioielli, orologi di pregio, autovetture, armi e beni di consumo elettronici di rilevante valore.

In esecuzione di  una stretta e proficua sinergia operativa, che da tempo caratterizza le attività della Direzione Investigativa Antimafia sul territorio lombardo, il Centro Operativo della DIA di Milano e l’Arma di Pavia, hanno proceduto sia ad una dettagliata ricostruzione della biografia criminale del soggetto sia ad una compiuta analisi reddituale e patrimoniale, al cui esito si appurava, in capo allo stesso ed attraverso la fittizia intestazione a propri congiunti, il possesso di numerosi immobili, acquistati negli stessi anni in cui egli era dedito alla commissione di varie attività delittuose, non da ultime le rapine a cui è fatto riferimento, e soprattutto in totale assenza di ogni fonte di redditività lecita.

Gli esiti investigativi, su proposta del Direttore della Direzione Investigativa Antimafia, sono stati trasmessi al Tribunale di Torino, che, sulla scorta di quanto segnalato, ha disposto nei confronti del soggetto la misura di prevenzione patrimoniale, con il sequestro di dodici immobili e diversi terreni siti nelle provincie di Asti, Alessandria, Savona e Pavia, per un controvalore complessivo di circa 2,5 milioni di euro.

Le attività sono state eseguite ad opera del personale del Centro Operativo della DIA di Milano e dai Carabinieri del Comando Provinciale di Pavia congiuntamente delegati dalla A.G. piemontese allo svolgimento degli accertamenti propedeutici, nonché ora all’esecuzione, con il supporto di personale dell’Arma di Asti e del Centro Operativo della DIA di Genova.

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Redazione

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