(FOTO) Mascherine non a norma: sequestro al porto di Salerno

Nei giorni scorsi, durante le ordinarie attività di controllo finalizzate al contrasto dei traffici  illeciti, i Funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Salerno ed i Finanzieri del locale Comando  Provinciale hanno sequestrato, all’interno del porto, oltre cinquecentomila mascherine  protettive, non potendone confermare i requisiti essenziali di salute e sicurezza stabiliti  dalla normativa europea. 

I prodotti irregolari, rinvenuti all’interno di un container proveniente dalla Cina, erano  destinati ad una società di commercio all’ingrosso laziale; lo smercio è stato però impedito  dall’intervento delle Fiamme Gialle della 2ª Compagnia di Salerno, impegnate in un’attenta analisi dei rischi riguardante la vendita dei dispositivi di protezione, proprio in ragione della  delicata funzione assolta da questi presidi individuali, nell’attuale fase di emergenza  sanitaria.

Considerata la natura della merce in ingresso dichiarata dal mittente, i militari hanno quindi concordato con i Funzionari Antifrode dell’Ufficio Dogane il blocco delle operazioni di scarico, così da procedere al materiale controllo fisico dei prodotti. 

Sono state in questo modo rinvenute, durante l’ispezione, centinaia di scatole contenenti  mascherine protettive modello “FFP2” che, a prima vista, sembravano del tutto a norma,  essendo munite del previsto marchio “CE”, obbligatorio per la commercializzazione e  l’utilizzo nel territorio dell’Unione Europea. 

I successivi approfondimenti ed un più attento esame della documentazione esibita a  corredo dell’operazione doganale, la quale doveva comprovare la regolarità tecnica dei  prodotti, hanno però portato i militari ed i Funzionari doganali a scoprire la falsità della marcatura “CE” apposta. L’attestazione di conformità, alla quale è subordinata l’applicazione del marchio comunitario, infatti, era stata, sì, rilasciata dal competente  organismo europeo (il cd. ente “notificato”), ma quest’ultimo aveva espresso quel parere  positivo con riferimento ad una partita di mascherine chirurgiche. Si trattava, quindi, di  dispositivi del tutto diversi da quelli bloccati in dogana. 

L’azione congiunta dei militari e dei Funzionari doganali ha condotto al sequestro penale  dell’intero lotto di merce, un totale di 552 mila dispositivi di protezione, del valore di quasi  un milione e mezzo di euro, impedendone l’immissione sul mercato in mancanza della  documentazione prescritta dalla normativa di settore che, a tutela dei consumatori, ne  certifica le caratteristiche tecniche. 

Su delega della Procura di Salerno, le ricerche per ricostruire la filiera distributiva sono  proseguite con interventi presso tre punti vendita della società importatrice, a Roma e  provincia, nonché presso la sua sede legale, a Latina, dove i Finanzieri ed i Funzionari  doganali hanno trovato ulteriori 116 mascherine, in questo caso del tutto sprovviste dei  certificati di conformità. 

Il titolare dell’impresa importatrice è stato intanto denunciato all’A.G. salernitana per il  reato di “vendita di prodotti industriali con segni mendaci” e rischia fino a due anni di  carcere, oltre alla multa fino a 20 mila euro. In caso di condanna definitiva, anche alla  società sarà inoltre applicata un’autonoma sanzione pecuniaria di tipo amministrativo. 

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Redazione

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