Lusciano. Storie da Covid, ‘io con sintomi ma l’ASL fa il tampone a domicilio solo a mia madre”
Altra segnalazione sul caos dei tamponi nell’Agro Aversano. Questa volta raccogliamo la testimonianza di una persona, con sintomi, che attende il tamponi da giorni ma alla fine viene fatto solo ad uno dei due genitori.
“Gentilissima redazione, con la presente, voglio portarvi a conoscenza in che modo scandaloso è gestita l’emergenza COVID 19 in provincia di Caserta, nello specifico per il mio caso Lusciano – Distretto Sanitario 19. Da sabato ho febbre 38.5 e 39.2, dolori muscolari e tosse; visto che poi sono venuto a conoscenza di aver avuto contatti con un positivo, chiamo la guardia medica e l’unica cosa che mi dicono ‘che devo chiamare il mio medico curante lunedì e che nel frattempo dovevo prendere tachipirina’ ma è stato difficile fargli capire che anche se attualmente mi trovo a Lusciano ma risiedo fuori regione ho il mio medico di base a Bologna. Pur di non andare al pronto soccorso provo a chiamare il numero verde regionale ma per 2 giorni nulla di fatto. La domenica mi sento peggio in quanto i sintomi aumentano e allora chiamo il 118 che a sua volta mi da un numero di telefono di una dottoressa che avrei dovuto contattare l’indomani per attivare il protocollo. Il mattino seguente chiamo la dottoressa e spiegato la mia situazione mi chiede i dati per attivare la richiesta di tampone urgente, anche per i miei genitori anziani (di cui uno con malattie invalidanti oncologiche, cardiologiche, neurologiche e pneumologiche). Ma la barzelletta inizia proprio adesso, ancora non posso crederci mi sembra di sognare. Premettendo l’urgenza che a mio parere assolutamente non rispettata, visto anche le patologie di mio padre nonché i miei sintomi, ieri vengo contattato dall’Asl che mi chiedeva di mia mamma per fare il tampone in struttura. Allora ho spiegato che la dottoressa della UOPC DS/19 aveva attivato per me un protocollo urgente a domicilio visti i sintomi evidenti. La signora sembra scendere dal cielo, poi trova la pratica e mi riferisce che avrebbe dato seguito ai tamponi e da mercoledì passiamo a giovedì. Oggi l’assurdo. Mi chiamano gli operatori ASL che vengono a domicilio a fare i tamponi e dicono che devono fare l’esame solo a mia mamma. Cerco di spiegare che l’urgenza era per me con i sintomi e mio padre invalido ma loro non hanno la nostra scheda. Provo a contattare la dottoressa del Distretto Sanitario 19 che mi ha attivato la pratica e diceva che avrebbe chiamato anche lei in quanto la situazione sembrava assurda. Infine hanno fatto il tampone a mia madre ed io ancora con febbre. dolori e tosse ancora nulla nonché nemmeno a mio padre invalido. Insomma una situazione gestita con tante negligenze e superficialità”.