Abolita commissione Terra dei fuochi, Ciarambino: “Cambio di strategia politica”
“La scelta di non reistituire la commissione speciale Terra dei fuochi in consiglio regionale è un cambio di strategia politica perché in 5 anni di lavoro non abbiamo portato a casa i risultati sperati“. Commenta così Valeria Ciarambino, intervenuta a Campania Oggi, la trasmissione di Teleclubitalia in onda tutti i giorni alle 13 e alle 18.30, la scelta di non istituire nuovamente per questa consiliatura la commissione regionale speciale Terra dei Fuochi.
La notizia ha scatenato numerose polemiche visto che la commissione è prerogativa delle opposizioni. “Fummo noi del Movimento 5 anni fa a proporla e approvarla e per 5 anni abbiamo lavorato per ascoltare e raccogliere denunce su tutti i disastri ambientali che viviamo in Campania – dice la consigliera regionale -. Chiedo ai cittadini: ma qualcuno in questi 5 anni che è esistita la commissione, si è accorto chela situazione è migliorata? La risposta è No. Non certo perchè in quella commissione non si è lavorato ma perché quella è una commissione di controllo, non ha potere di azione, può solo raccogliere denunce. Potremmo scrivere un’enciclopedia di denunce”.
“Vogliamo continuare a rinchiuderci in una commissione speciale a raccoglier denunce o vogliamo prendere tutto quello che abbiamo studiato e portalo nella commissione ambiente dove si possono fare le leggi e dove si può decidere quali interventi fare per risolvere il problema Terra dei fuochi? Se qualcuno ha immaginato che il Movimento metterà da parte le sue battaglie ambientali, facesse cadere le sue illusioni. Abbiamo già pronta la prima proposta di legge” tuona Ciarambino.
“Io in 5 anni mi sono occupata prevalentemente di sanità, l’ho fatto senza bisogno di una commissione di controllo appositamente dedicata alla gestione dei fondi della sanità – continua -. Abbiamo voluto un membro del Movimento nella commissione ambiente perché vogliamo orientare l’operato di quella commissione. Sui temi ambientali non arretreremo, solo che ci sarà meno populismo e molta più proposta”.