Covid Campania, zona rossa e sanità al collasso: la Ciarambino scrive al Ministro Speranza
“La mia mattina è iniziata con la notizia di 4 persone positive morte questa notte a Castellammare nelle ambulanze, in attesa di un posto letto che non c’era. La guerra dei numeri non mi interessa più, e non servono neppure gli ispettori del Ministero per accertare l’ovvio dell’inferno che stiamo vivendo. Ieri ho scritto a Speranza e Conte, a De Luca non scrivo neppure più. L’unica cosa che mi interessa ora è che qualcuno si prenda la responsabilità di salvare la mia gente. Poi verrà il tempo delle colpe. Enormi e gigantesche colpe, grandi quanto il dolore di chi sta perdendo i suoi cari”. Così Valeria Ciarambino, consigliera regionale M5S nonché vicepresidente del Consiglio Regionale, in una lettera inviata al Ministro Speranza.
“Chiedo che si adottino misure restrittive in Campania per dare respiro a una sanità allo stremo. Ho scritto al ministro Speranza, sono in contatto con tutti i membri del nostro Governo e il ministro Di Maio condivide le mie preoccupazioni. La guerra dei numeri non ci interessa e se fossero quelli che il presidente della Regione annuncia, il problema sarebbe ancora più grave. Qualcuno dovrà spiegare perché ci sarebbero 400 posti letto liberi in terapia intensiva e 1300 nei reparti di degenza, ma le persone stanno 24-36 ore sulle ambulanze prima di essere sbarellate, o nelle loro auto in fila davanti ai Pronto soccorso o aspettano a casa per giorni interi anche se sono codice rosso. Nei giorni scorsi una ragazza di 31 anni è morta per arresto cardiocircolatorio perché in Campania funzionano solo i reparti Covid e i Pronto soccorso sono chiusi per le emergenze tempo-dipendenti e questi sono drammi che nessun numero o algoritmo potrà mai raccontare”. Lo ha dichiarato la vicepresidente del Consiglio regionale della Campania Valeria Ciarambino, intervenendo in diretta a Rai News 24.
“Chiedo alla politica, a partire dal governatore della Campania e dal sindaco di Napoli, di andare di persona negli ospedali e capire perché la gente non viene assistita, sebbene i numeri dicano altro. E se questi numeri continuano a non rispecchiare una realtà gravissima e il presidente della Regione non interviene, allora deve farlo il ministro della Salute, che ha il dovere di garantire il diritto alla vita dei cittadini della mia terra. La Campania – ha concluso la vicepresidente del Consiglio regionale – deve diventare una sorvegliata speciale, perché non basterà chiudere tutto per un periodo, per poi ritrovarci, come è già capitato dopo otto mesi dalla prima emergenza, nelle stesse condizioni, di fronte a un sistema ospedaliero che non è stato potenziato e a un’assistenza territoriale che non esiste affatto”.