Covid, Pellegrino: “I dati del Casertano peggiori di quelli della Lombardia”

“Penso sia arrivato il momento di parlare dello stato di “salute” della sanità casertana. In Italia ieri sono stati rilevati 34.283 positivi al covid-19 su 234.834 tamponi eseguiti (il 14,59%). In Campania 3.657 positivi su 23.479 tamponi (il 15,57%). In linea con il dato nazionale. In Provincia di Caserta 1037 positivi su 4107 tamponi processati (il 25,24%). Quello della provincia di Caserta è probabilmente il dato peggiore d’Italia se si pensa che in Lombardia, la regione più colpita, tale percentuale si ferma al 20%”. E’ l’analisi del sindaco di Parete, Gino Pellegrino.

“La sanità casertana ha fallito nella gestione di tutte le fasi dell’emergenza: dalla lavorazione dei tamponi al tracciamento dei positivi. Non c’è mai stata un’organizzazione in grado di monitorare l’evoluzione dell’epidemia, isolare i positivi e contenere i contagi. Ne ho avuto prova nella gestione quotidiana. Molte volte, allertato dai cittadini ammalati, sono stato io a dover comunicare all’Asl le positività. A loro sfuggiva sempre qualcosa. Non per colpa del funzionario locale, che purtroppo doveva subire a sua volta la disorganizzazione interna. A tutela della salute dei cittadini ho dovuto fare le mie ordinanze di chiusura di scuole, chiese, attività sempre prima della comunicazioni ufficiali dei positivi da parte dell’Asl. Queste arrivavano in ritardo o non arrivavano proprio. Disastrosa la gestione dei pronto soccorso e degli ospedali: malati lasciati morire senza ambulanze, senza posti letto, senza cure. Comuni e privati si sono dovuti sostituire ad una medicina territoriale praticamente inesistente nell’assistenza sanitaria domiciliare. Si tenterà di nascondersi dietro l’emergenza. Si dirà che i disagi e disservizi sono dovuti all’elevato numero di ammalati covid. Si addurranno mille scuse ma la verità è che questo sistema maldestro di gestione della sanità territoriale non pone al primo posto la salute dei cittadini. Purtroppo le inefficienze hanno ricadute nefaste anche sul mondo del lavoro e della scuola. Ho sperimentato di persona che non si tratta di un “affanno” momentaneo ma di un sistema in crisi cronica incapace di gestire anche l’ordinario, che è crollato di fronte alla gestione di un’emergenza epidemica come questa. Lo dicono i fatti, lo dicono i numeri! La colpa non è del personale impegnato in prima linea, ma della regia. Ero tra quelli contrario alla chiusura delle scuole. Abbiamo lavorato tutta l’estate per adeguare le aule alle norme di distanziamento anticovid. Ma davanti ad una sanità inesistente non c’è alternativa, nonostante Parete, in rapporto alla popolazione residente, sia il Comune con il numero di contagi più basso dell’agro aversano. Chi di voi affiderebbe a cuor leggero un proprio caro a tale sistema sanitario? Come riusciremmo a gestire la prevenzione nella scuola con questi numeri se non si è stati capaci di farlo con numeri molto più bassi? Cari amici, credo sia arrivato il momento di lottare tutti assieme per chiedere un deciso cambio di rotta. C’è tanta gente che lavora ogni giorno per riscattare il nostro territorio, per ridare speranza ai giovani, dando anima e cuore per migliorare le condizioni di vita delle attuali e future generazioni ed è intollerabile che un settore prioritario come quello della sanità sia lasciato in mano a gente che non ha né le competenze né la mentalità giusta, che non ha visione ne’ vitalità. Ci vuole una sanità efficiente, un management competente e selezionato con procedure trasparenti e meritocratiche. Ci vuole una sanità che sia capace di curare i nostri cari con amore e professionalità. Una sanità che sappia fare prevenzione e pronta ad aiutare, curare e soccorrere tutti, sempre!”.

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Redazione

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