Economia, De Lise: “Giovani professionisti in prima linea per risollevare l’Italia”
“In Italia, quando si parla di giovani, si declinano sempre i verbi al futuro. Oggi, invece, vogliamo lanciare un messaggio diverso: siamo pronto prenderci il presente e dare un contributo per una ripresa economica sostenibile. Vogliamo farlo seguendo la strada tracciata in cinquant’anni dai nostri predecessori: essendo propositivi, dialogando e confrontandoci. La nostra certezza è che da questa crisi si può rinascere soltanto con il contributo dei dottori commercialisti, che negli ultimi mesi hanno letteralmente tenuto in piedi il sistema economico”. Lo ha detto Matteo De Lise, presidente dell’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili, aprendo il Congresso straordinario 2020 dell’Ungdcec, sul tema “Economia, finanza e fisco: strumenti e proposte per una ripresa sostenibile del Paese”.
“Abbiamo voluto con forza organizzare un Congresso per tutti gli iscritti che ci sono stati vicini in questi mesi di lavoro. L’obiettivo è individuare gli strumenti che possano essere riconosciuti come proposte valide rispetto ai problemi che ci troviamo ad affrontare. Al contempo, vogliamo che venga rivalutata la figura del dottore commercialista in tutti gli ambiti che ci competono: economia, fisco, internazionalizzazione, recovery fund. Per questo abbiamo dato vita a tavoli tecnici “digitali” nei quali, con il contributo dei colleghi, verranno formulate proposte normative, senza perdere una visione complessiva, grazie alla collaborazione con docenti universitari, organismi istituzionali nazionali e comunitari, i rappresentanti delle imprese e della politica”.
Walter Anedda, presidente Cassa nazionale di previdenza e assistenza dottori commercialisti, ha affermato: “Vision e programmazione sono le due direttrici che da sempre rappresentano un elemento fondante per la Cassa di previdenza. Adesso devono diventare le linee guida dell’Unione e di tutti i colleghi, il binario su cui muoversi nel prossimo futuro. Purtroppo, in Italia a livello politico manca da troppo tempo una visione d’insieme. Bisognerà però cambiare marcia nei prossimi mesi, che saranno decisivi per la ripresa economica, sociale e sanitaria. È in gioco il nostro futuro”.