Napoli. Golden Gate Disco (Ex Ennenci) trasformato in un negozio cinese: le parole di Joseph Capriati
“Stiamo vivendo una fase transitoria della musica in generale (che può piacere o non può piacere) e anche del vero clubbing. negli ultimi anni con l’avvento di internet la musica elettronica è diventata di massa. Penso che sia sicuramente una cosa positiva sotto molti aspetti ed è un orgoglio sapere che il mondo sia focalizzato e interessato a ciò che i dj e produttori fanno. Penso che la cosa negativa sia il fatto che si sono perse di vista da tempo le basi fondamentali di quello che è il vero rito di andare a ballare e ascoltare i DJ poiché con la globalizzazione del mondo della notte e la fusione di tanti fattori si presta più attenzione a vedere e a ciò che si vuol far vedere anziché mettere in primo piano la vera essenza di tutto, ovvero ascoltare. Mi ritengo molto fortunato, direi privilegiato ad aver vissuto da clubber gli ultimi anni di quello che è stato un periodo storico e irripetibile che Napoli ha regalato a tanti, e il fatto di aver costruito la mia carriera artistica su quelle basi culturali mi ha sempre più dato un forte senso di responsabilità, pensare, sognare e continuare a divulgare la musica con quei principi e imparare più che posso dagli artisti che ho ascoltato in quegli anni che ancora ritengo idoli, ma che poi sono diventati come in un sogno i miei amici, colleghi e che continuano in modo diretto a darmi insegnamenti inestimabili. Oggi su Facebook ho visto per caso questa foto che ritrae lo storico mega club Golden Gate (all’epoca Ennenci) trasformato in uno dei tanti centri commerciali che si vedono oggi in giro e ho letto vari commenti di persone che sembravano sorpresi e al quanto indignati (giustamente) ma non ci dimentichiamo che gli anni passano per tutti e non si poteva pensare che la vecchia proprietà della struttura potesse reggere in eterno soprattutto con questa crisi”. Così il dj di origini casertane Joseph Capriati.
“Ciò che questa foto mi trasmette sono tanti ricordi indelebili vissuti anche in modo indiretto come le cassette delle mitiche serate che ancora custodisco, volantini e poster che collezionavo, e poi soprattutto quando in quel luogo nel 13 ottobre del 2007 ho avuto la mia prima opportunità di esibirmi davanti a migliaia di persone e da dove è ufficialmente cominciata la mia avventura insieme a voi e che durerà in eterno. Potreste considerarmi un un illuso nel dire questo ma finché avrò la forza e sarò su questa terra non smetterò mai di sognare e ripromettermi che a Napoli un giorno potrebbe ritornare la vera scena, quella legata a luoghi e club di culto come lo sono stati il Golden Gate, il Metropolis, il Velvet e ovviamente il nostro amato Old River Park (per citarne alcuni). So che molti di voi darebbero tutto per poter ririvivere una cosa del genere, ma per sperare minimamente di poterci riuscire un giorno bisognerebbe approfittare di questo periodo di transizione per le nostre vite e farsi un profondo esame di coscienza per ravvivare lo spirito, le attitudini verso la scena e soprattutto tenere a mente quello che e’ il vero senso di tutto ciò che, la Musica intesa come l’arte, passione, unione, fratellanza, sfogo, motivazione, e eliminare le energie negative. Ovviamente questa è una cosa che vale anche per me e non sono nessuno per predicare. Ho meditato a fondo in questo tempo e continuo a farlo ogni giorno per l’amore puro che provo nei confronti della Musica e della nostra scena. Concludo questo piccolo pensiero dando tanto onore e rispetto a quei promoter e artisti che combattono ogni giorno per portare avanti la nostra realtà musicale e che hanno anche fare con i tanti problemi legati alla società e al modo di vedere il nostro mondo da parte della politica e della massa. Napoli ha ancora tantissimo da dare”.