Sanità e trasporti, Ronghi: “Sindacato in campo per contribuire a grandi riforme”

“Una Conferenza nazionale sul tema della sanità e dei trasporti per mettere in campo proposte per la modifica del Titolo V parte II della Costituzione e nuove misure di riforma fiscale e di sostegno alle imprese che possano contribuire alla rinascita del mondo del lavoro”. E’ quanto ha affermato il Segretario Generale di Cnal Salvatore Ronghi, rendendo note le decisioni assunte dalla Segreteria Confederale del sindacato che si è riunito per affrontare i grandi temi connessi all’emergenza pandemica.

“L’emergenza coronavirus ha evidenziato il fallimento delle Regioni nel governo e nella gestione della sanità e questo deve indurre ad un serio progetto di riforma costituzionale che riporti questo fondamentale settore nella competenza legislativa statale e affinchè si metta in campo un progetto di rilancio della sanità territoriale ad iniziare dalla valorizzazione dei medici di base” – ha sottolineato Ronghi – che ha aggiunto: “altro fondamentale tema, che ha evidenziato tutti i limiti delle Regioni, è quello del trasporto pubblico locale che va inserito nell’ambito di una nuova strategia nazionale per il rilancio del trasporto pubblico nella sua globalità, da quello ferroviario, a quello aereo a quello marittimo, affinchè il settore possa risolvere le croniche carenze e raggiungere obiettivi di efficienza e di sicurezza”.

“Su questi due fondamentali temi terremo due Conferenze nazionali da remoto per definire le migliori proposte” – ha evidenziato Ronghi, per il quale “in questa seconda fase della pandemia, non basterà solo difendere i livelli occupazionali con la cassa integrazione e con il blocco dei licenziamenti, ma bisognerà rilanciare su politiche per l’abbattimento della pressione fiscale a carico delle aziende che durino almeno per tutto l’anno 2021 e che diventino strutturali per dare fiato a questo importante settore sul quale si regge il mondo del lavoro”.

Per il Segretario Generale di Cnal “è questa la grande sfida sul quale il nostro nuovo modello sindacale deve essere in prima linea, puntando sull’innovazione tecnologica, sulla sicurezza e su nuovi modelli organizzativi per le aziende e per la Pubblica amministrazione e rilanciando il grande obiettivo della partecipazione e della cogestione tra aziende e lavoratori. Ciò rimarca la differenza anche con la vecchia Triplice che, anche al cospetto con l’emergenza pandemica, si mostra passiva e pronta a scendere in piazza solo quando ormai il danno è fatto”.

Ronghi ha, infine, sottolineato che “il sindacato deve contribuire a politiche di sviluppo che favoriscano non solo la vitalità delle aziende già esistenti ma stimolino anche la nascita di nuove realtà produttive, tra cui l’applicazione di una decisa e strutturale fiscalità di vantaggio nelle Regioni del Sud che, più delle altre, necessitano, di fronteggiare l’onda d’urto della pandemia sul piano occupazionale e di rilanciare la grande sfida per il lavoro di qualità e per lo sviluppo economico e sociale”.

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Redazione

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