Gli ultimi minuti di Diego Maradona
‘Maldito 25 novembre’. In Argentina è già stata battezzata come una data maledetta, dannata. Sì perché l’Argentina perde un figlio, un idolo: Diego Armando Maradona. Un dolore immenso dove quest’oggi non c’è stata nessuna distinzione di colori calcistici. L’Argentina calcistica perde il più grande di sempre.
Un arresto cardiorespiratorio si è portato via il ‘Dieci’. Quello che si è sempre rialzato.
GLI ULTIMI MINUTI – Diego Maradona si è alzato verso le 10 (ora locale), si è sentito male ed è tornato a letto. Ma i suoi due tutori (Maximiliano Pomargo e Johnny Espósito) non sono rimasti calmi. Pertanto, hanno immediatamente iniziato a comunicare con i contatti più stretti del Dieci. Dal dott. Leopoldo Luque, all’amico e avvocato Matías Morla, passando per le figlie: Dalma, Gianinna e Jana. Verso mezzogiorno, nel quartiere di San Andrés, al confine tra Tigre ed Escobar, vicino Buenos Aires, c’erano già una mezza dozzina di ambulanze. L’arrivo dei paramedici, i tentativi di rianimarlo ma da quell’arresto cardiorespiratorio non si è mai ripreso. Diego è spirato.
Negli ultimi giorni era ansioso, depresso e angosciato. Ecco perché sia Luque che il suo psicologo Carlos Díaz e la sua psichiatra Agustina Cosachov stavano analizzando un ritorno a Cuba, in modo che Diego potesse tornare in un luogo che ama: la terra del suo grande e caro amico Fidel Castro e dove ha trascorso un’altra tappa dura nella tua vita.
Diego è morto con un grande rimpianto: non ha potuto riunire nel suo ultimo compleanno (lo scorso 30 ottobre) tutti i suoi figli: Dalma Nerea, Gianinna Dinorah, Jana, Diego Fernando e Diego Jr. (il suo primogenito italiano ricoverato in ospedale colpito dal coronavirus a Napoli).