40 anni senza John Lennon
“I Just Shot John Lennon” (Ho appena sparato a John Lennon). Con poche parole pronunciate in tono freddo e cinico, l’8 dicembre del 1980 Mark David Chapman metteva fine alla vita dell’ex Beatles.
Aveva compiuto quarant’anni solo due mesi prima, il 9 ottobre. E quarant’anni fa la sua morte sconvolse il mondo e soprattutto una generazione che era cresciuta nutrendosi degli ideali di non violenza che ispirarono anche il suo album di maggior successo, ‘Imagine‘ (1971), il cui singolo omonimo divenne un inno internazionale del pacifismo.
La notte dell’8 dicembre del 1980 Lennon si trovava in compagnia della moglie Yoko Ono: i due stavano rientrando nel loro appartamento all’interno del Dakota Building, proprio di fronte ad uno degli ingressi a Central Park sulla 72/a strada, dopo una giornata fitta di impegni.
Nel 1980, Lennon si recò negli studi di registrazione Hit Factory di New York per registrare un nuovo album, Double Fantasy, che venne pubblicato nel novembre di quello stesso anno.
Poche settimane dopo l’uscita del disco, la sera dell’8 dicembre 1980 alle 22.51, al termine di un pomeriggio trascorso al Record Plant Studio, mentre Lennon si accingeva a rincasare con la moglie e si trovava di fronte all’ingresso del Dakota Building (il lussuoso palazzo in cui risiedeva, sulla 72ª strada, nell’Upper West Side a New York), un venticinquenne squilibrato di nome Mark David Chapman esplose contro di lui cinque colpi di pistola colpendolo alle spalle quattro volte (il quinto colpo non andò a segno) mentre esclamava: «Hey, Mr. Lennon». Uno dei proiettili trapassò l’aorta e Lennon fece in tempo a fare ancora qualche passo salendo i gradini che portavano alla guardiola della sicurezza mormorando «I was shot…» (Mi hanno sparato), prima di cadere al suolo perdendo i sensi. Soccorso da una pattuglia di polizia, Lennon perse conoscenza durante la corsa verso il Roosevelt Hospital, dove fu dichiarato morto alle 23:15.
Dopo aver sparato Chapman non scappò via, ma rimase sul luogo del delitto aspettando la polizia e leggendo Il giovane Holden (The Catcher in the Rye), romanzo del 1951 scritto da J. D. Salinger. Fu accusato di omicidio di secondo grado e dichiaratosi colpevole fu condannato ad un minimo di 20 anni al massimo dell’ergastolo. Nel 2000, scontato il minimo della pena, si è visto rifiutare la richiesta di scarcerazione sulla parola.
Il 14 dicembre 1980, milioni di persone in tutto il mondo risposero all’appello della Ono di fermare ogni attività per 10 minuti di silenzio in onore di Lennon. Trentamila si riunirono a Liverpool, e circa 225.000 persone si recarono a Central Park, vicino al luogo del delitto. In questi dieci minuti, ogni stazione radiofonica di New York City sospese le trasmissioni.
Le spoglie di Lennon furono cremate al Ferncliff Cemetery di Hartsdale, New York, Contea di Westchester, parte delle sue ceneri furono sparse nell’oceano Atlantico; nessun funerale venne celebrato e non si hanno notizie di una vera tomba dell’artista.
In un’intervista del 10 giugno 2007, rilasciata a Radio BBC dalla moglie Yoko Ono, si è appreso che Lennon, la sera della sua uccisione, stava andando a salutare il figlio Sean.