Aversa. Bilancio, dissidenti PD: “Sindaco accolga nostri rilievi ed inverta la rotta finanziaria dell’ente”

“Il voto contrario all’assestamento di bilancio è stata una scelta difficilissima, sofferta ma inevitabile. Probabilmente incomprensibile per chi è al di fuori del “Palazzo”. Siamo stati accusati, a seconda dei casi e degli accusatori, di essere degli irresponsabili; di volere assessorati; di non essere stati messi nella condizione di “poter rubare”; di essere dei disonesti a cui il Sindaco si era rifiutato di piegarsi; di avere ambizioni personali; di voler cementificare la città; di rispondere ad un “capobastone” desideroso di “eliminare il Sindaco”. Nulla di più falso. Cè stata una fantasiosa e complottistica – oggi tanto di moda – ricostruzione delle motivazioni, il tutto rappresentato in un tribunale mediatico in cui ognuno si erge a giudice, senza neanche chiedersi se sia possibile una lettura alternativa dei fatti narrati. I nostri nomi sono comparsi su manifesti affissi in tutta la città sia su iniziativa del Sindaco che su iniziativa dell’arch. Gatto, segretario PD in prorogatio causa Covid e contestualmente fatti circolare sui social, alimentando una vorticosa, quanto infantile, gogna mediatica per i “traditori”. In tutto ciò è assente la Politica, la mediazione e il confronto politico, e sono quanto mai vituperate le ragioni della rappresentanza elettorale, del vincolo di coscienza dei consiglieri comunali nell’esercizio del proprio mandato, in nome dell’adesione acritica ad un ‘clan'”. Così i consiglieri comunali PD Paolo Santulli, Eugenia D’Angelo, Maurizio Danzi e Francesco Forleo.

“Non ci sono, e non ci potranno mai essere, in una democrazia matura, patti di fedeltà tra un Sindaco e i suoi consiglieri, anche a prescindere dalle appartenenze. C’è, invece – deve esserci – un franco rapporto di lealtà e rispetto istituzionale reciproco, finalizzato alla ricerca delle migliori soluzioni possibili, esaminate le condizioni date, agli annosi problemi della nostra città. E, purtroppo, questo è mancato già dai primi mesi della nostra amministrazione. Ma la data del 30.11.2020 segna il punto di arrivo di una strategia della “tensione” comunicazionale nella quale siamo stati accusati di tutto: dissidenti è stato il termine più abusato e, forse, meno cruento, di quelli usati per indicarci al pubblico ludibrio. Perché eravamo, e siamo, critici rispetto ad alcune incomprensibili scelte del Sindaco e della sua Giunta. Decisioni non condivise ma subite. Consapevolmente, il Sindaco ha fatto mancare il necessario dialogo con i consiglieri critici, la necessaria apertura tra lui e una parte dei suoi consiglieri di maggioranza, probabilmente per l’assenza della necessaria fiducia e disponibilità all’ascolto che nella gestione di una maggioranza è quanto meno doverosa. Ma la Politica vuole, anzi impone, che chi è investito della responsabilità della guida di una città – anche se miseri consiglieri comunali – si faccia carico di cercare, anche laddove gli accessi sembrano chiusi, uno  spiraglio. Il Sindaco può riaprire il ragionamento politico laddove esso si è interrotto.  E qui veniamo al cuore della questione: qual è la qualità degli strumenti e/atti contabili dell’Ente e quale politica finanziaria questa amministrazione decide di sposare. Perché, si badi bene, noi abbiamo votato no all’assestamento di bilancio ma il Sindaco ha ancora circa 20 giorni di tempo per accogliere i nostri rilievi e invertire la rotta sulla politica finanziaria dell’Ente. Invitiamo pertanto il Sindaco:

  1. al “riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi” ( cioè dei crediti e dei debiti dell’Ente) sulla base dei quali si determina il risultato di amministrazione – avanzo o disavanzo – nel rendiconto consuntivo, sui quali si costruisce il bilancio di previsione e sulla cui verifica si determina l’assestamento infra annuale, secondo le modalità già illustrate in Commissione Bilancio e nel Consiglio Comunale del 9 luglio scorso, e cioè sulla base di singole Determine Dirigenziali, nelle quali sia motivato giuridicamente il mantenimento in bilancio dei crediti e dei debiti (residui attivi e passivi), il loro ammontare analitico e complessivo, e con la certificazione del dirigente ad interim dell’area finanziaria ai sensi dell’art. 147 bis del TUEL. Inoltre, con l’impegno alla pubblicazione delle stesse Determine Dirigenziali, certificate dal dirigente ad interim dell’area finanziaria, sull’albo pretorio del Comune di Aversa, dando un segnale di svolta fondamentale circa la trasparenza degli atti finanziari. Tanto per chiarire: su circa € 44.000.000 di residui attivi (crediti) per entrate tributarie, il Comune di Aversa, a metà novembre presumibilmente, ha incassato appena € 2.300.000; su circa € 30.000.000 di residui attivi (crediti) per entrate extratributarie, il Comune di Aversa, a metà novembre presumibilmente, ha incassato circa € 1.200.000; pari più o meno al 5% del totale. Sul riaccertamento dei residui attivi e passivi eseguito nei primi mesi del 2020 abbiamo espresso, fortemente, al Sindaco tutte le nostre perplessità che si è sempre rifiutato di accogliere.
  1. Che il riaccertamento sia valutato dal nuovo Collegio dei Revisori e da questi sia espresso un formale parere, anch’esso da pubblicare sull’albo pretorio.
  2. Che si valuti, nel ventaglio di possibilità offerte dalla normativa vigente, attraverso quali poste attive procedere all’equilibrio di bilancio rispetto a quelle già prospettate, valutando anche la possibilità del ricorso ad un piano di riequilibrio finanziario pluriennale ai sensi dell’art. 243 bis del TUEL, formulato dall’Ente e sottoposto al vaglio della Sezione di controllo della Corte dei Conti. Questo permetterebbe di risanare lo squilibrio finanziario dell’Ente, in un periodo compreso tra i 4 e i 20 anni, e di evitare una futura ed eventuale dichiarazione di dissesto finanziario. Ad oggi l’Ente ha predisposto un piano di rientro ai sensi dell’art. 188 del TUEL, da noi reputato insufficiente rispetto alla effettiva situazione economica.

Ricordiamo ai nostri detrattori che il Comune di Aversa è già “attenzionato” dalla Corte dei Conti. Su disposizione della stessa, la Guardia di Finanza ha ritirato in Comune la documentazione contabile necessaria ad eseguire le opportune verifiche contabili e, perciò, massima deve essere la prudenza sui documenti contabili, che altresì sono il cuore politico delle scelte amministrative. Contrariamente a quanto affermano, noi non vogliamo mandare a casa nessuno. Abbiamo ricevuto un mandato, quello di consiglieri comunali, che porteremo avanti, ci auguriamo fino a scadenza naturale, nell’esclusivo interesse della cittadinanza. Siamo pronti a lavorare con il Sindaco su questi temi anche dodici ore al giorno. Con senso di responsabilità ma non con acriticità. Alla ricerca di soluzioni per il bene di Aversa. La comunità aversana deve essere resa consapevole della verità sullo stato delle finanze dell’Ente e, insieme, i cittadini tutti, con senso di responsabilità, devono contribuire alla rinascita anche finanziaria della loro città. Al Sindaco la scelta di aprire una finestra di dialogo difficile ma non impossibile”.

Print Friendly, PDF & Email

Redazione

Per info e comunicati: [email protected] | [email protected]

admin has 104180 posts and counting.See all posts by admin

error: Contenuto Protetto!